(ANSA) - ANCONA, 21 GEN - "Ciao zio...". Sono le prime paroleche Samuel Di Michelangelo, 7 anni, il bambino estratto vivodalle macerie dell'Hotel Rigopiano, ha detto allo zioAlessandro, agente della Digos di Chieti. ''Gli ho chiesto'vengono mamma e papà?' - racconta l'agente all'ANSA - e lui hafatto sì con la testa. Ma gli psicologi mi hanno subitobloccato, e spiegato che i bambini sotto choc possono annullareuno spazio temporale nella loro memoria''. ''Samuel ha trascorsola notte nell'ospedale di Pescara accanto alla nonna materna,sedato, sotto la stretta tutela degli psicologi. I medici cihanno spiegato come comportarci: non dobbiamo fare alcunriferimento specifico alla tragedia, ma lasciare che sia ilbambino a raccontare i fatti'' dice Alessandro. ''Mio fratello emia cognata non compaiono nella lista dei superstiti, ma so chei soccorritori continuano a scavare, e voglio continuare asperare''.
© RIPRODUZIONE RISERVATA