Preoccupato per le impronte disse 'Non e' che ora mi accusano?
(ANSA)- TARANTO,8 MAG - ''Quando trovo' un telefonino incampagna, che poi scoprimmo era quello di Sarah, Michele Misserisi mostro' preoccupato per le impronte lasciate sul cellulare ediceva 'non e' che ora mi accusano di qualcosa?' ''. Cosi' ilbrigadiere Cc Biagio Blaiotta,in servizio ad Avetrana (Taranto),che ha testimoniato al processo per l'omicidio di Sarah Scazzi,in corso a Taranto. Michele Misseri, ha aggiunto il carabiniere,disse piu' volte anche di 'sentire' che quel telefonino era diSarah.