Séjourné: "Su auto e industria green saremo pragmatici"

Bilaterale con il ministro Urso: prove di dialogo per rivedere le norme

BRUXELLES - Una prima missione nell'Italia "culla dell'industria europea" per mostrare il volto "pragmatico e flessibile" dell'Europa su auto e industria green. Il francese Stéphane Séjourné, fresco del suo nuovo incarico di vicepresidente della Commissione europea, ha scelto Milano e un bilaterale con il ministro Adolfo Urso per tratteggiare la sua visione sul futuro prossimo dell'automotive continentale sempre più in crisi. Prove di dialogo che - sotto la stretta egida della presidente Ursula von der Leyen - lasciano ben sperare Italia, Francia e Germania sulla possibilità di un intervento celere da parte di Bruxelles per scacciare lo spettro delle multe che incombe sulle case automobilistiche già a partire dal 2025 per chi sfora i target intermedi di tagli delle emissioni di CO2 nel percorso verso lo stop dei motori a benzina e diesel scolpito per legge nel 2035.

La visita dell'ex ministro di Emmanuel Macron è simbolicamente partita da uno dei comparti da lui stesso definito "l'industria delle industrie", quella chimica, con un sopralluogo al polo Syensqo di Bollate accanto allo stesso Urso - soddisfatto di vedere "finalmente" l'Ue imboccare "la strada giusta" - e al governatore della Lombardia, Attilio Fontana. "Le aziende italiane creano catene di valore per tutta l'Europa" e devono essere "accompagnate nella loro transizione verde, proteggendo competitività e posti di lavoro a livello locale", ha sostenuto Séjourné partendo dal presupposto chiave caro anche all'ex premier Mario Draghi: per rafforzare la competitività dell'intera galassia industriale Ue sarà necessario mettersi subito al lavoro per "ridurre i prezzi dell'energia e la sovracapacità".

Due problemi visti come "trasversali" nei Ventisette e nei diversi comparti, anche se l'approccio comunitario non potrà che essere "settoriale". A partire dall'automotive. Le redini del dialogo con le parti restano salde nelle mani della numero uno di Palazzo Berlaymont. E, viene precisato da ambienti vicini a Séjourné, la clausola di revisione delle norme - che Roma vorrebbe anticipare al 2025 - "è confermata al 2026". Ma il vicepresidente Ue responsabile dell'Industria ha "tutta l'intenzione di iniziare da subito, nei mesi a venire, a lavorare insieme" alla filiera per arrivare già pronti al tagliando. Una prima apertura ben accolta da Urso che vede "un'aria nuova" circolare "nella Commissione europea", contraddistinta da "una visione pragmatica che affronta la realtà".

La via maestra da seguire, è tornato a insistere il titolare del Mimit, è quella del "principio della neutralità tecnologica", facendo prevalere "la ragione e il buon senso" nella speranza che ora l'Europa "abbia capito". L'obiettivo del liberale francese - a colloquio anche con i rappresentanti di Confindustria Milano -, sostenuto anche dalle richieste del Ppe di bloccare le multe, è di "non penalizzare i costruttori". Dal canto suo, il responsabile Europa allargata di Stellantis, Jean-Philippe Imparato, ha già assicurato l'impegno a essere "compliant" alle norme Ue e a "non pensare neppure a pagare le multe". Nelle prossime settimane Séjourné è atteso anche in Francia e Germania e davanti a lui, per i primi cento giorni di mandato, si prospetta un lavoro intenso. Uno il traguardo già fissato per il 26 febbraio: il Clean industrial act Ue pronto a rivelarsi la cartina di tornasole del nuovo "approccio pragmatico".

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