FIRENZE - "Solidarity in Europe" è il tema dell'ottava edizione di The State of the Union, l'evento organizzato dall'Istituto Universitario Europeo, che il 10 e l'11 maggio metterà insieme le figure più rilevanti della Ue (da Juncker a Tajani, da Mogherini a Draghi) e capi di Stato, con una rosa di relatori che comprende politici, accademici e opinion leader. A dare il via ai lavori, giovedì 10 alla Badia Fiesolana, sarà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: a chiudere, l'11 a Firenze in Palazzo Vecchio, il premier Paolo Gentiloni.
"Per molto tempo l'Europa non è stata discussa, sembrava una cosa che andava avanti da sé, ma non è così e quindi ora serve il dibattito", ha dichiarato Renaud Dehousse, presidente dell'Istituto, presentando oggi a Firenze il programma ("quest'anno particolarmente ricco", ha sottolineato) dei due giorni di conferenza. "Vogliamo porre l'accento sulla tematica della solidarietà - ha spiegato Dehousse - un po' trascurata nell'Unione Europea: se guardate i trattati la parola c'è, se guardate i giornali stentate a ricordarvi che la solidarietà è un valore fondante della Ue, si avvertono grandissime difficoltà".
Fra gli ospiti più attesi giovedì 10, i presidenti delle repubbliche di Irlanda (Michael D. Higgins) e Portogallo (Marcelo Rebelo De Sousa), mentre l'ex premier italiano Enrico Letta coordinerà una tavola rotonda sull'energia che vede la partecipazione dell'eurodeputata Simona Bonafè. La sessione plenaria di venerdì 11 sarà aperta dagli interventi del presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani e del presidente della Commissione Jean-Claude Juncker: fra gli ospiti della giornata anche il presidente greco Prokopios Pavlopoulos; i commissari europei Maros Sefcovic, Corina Cretu e l'alto rappresentante per gli affari esteri Federica Mogherini; il governatore della Bce Mario Draghi; il ministro degli esteri stagnolo Alfonso Maria Dastis Quecedo.
"Non dobbiamo limitarci a dire 'Ci vuole l'Europa', dobbiamo anche affermare un nuovo modello d'Europa che parta dai territori e delle città", ha affermato il sindaco di Firenze Dario Nardella, secondo cui "solo riportando le istituzioni europee a quella missione originale che vede i popoli protagonisti, solo ritornando a parlare delle questioni sociali, culturali ed economiche che si vivono quotidianamente nelle città, l'Europa può riacquisire credibilità e forza".
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