BRUXELLES - Via libera finale dei ministri Ue, riuniti al Consiglio Competitività, alla direttiva sulla due diligence, la sostenibilità delle imprese. È stata così confermata l'intesa con l'Eurocamera raggiunta a dicembre. Dieci però i Paesi astenuti: Belgio, Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Germania, Lituania, Ungheria, Malta, Austria e Slovacchia. Le norme si applicheranno alle società con soglie di fatturato oltre i 450 milioni di euro e con più di mille dipendenti. La direttiva fissa obblighi di responsabilità per le aziende per monitorare e prevenire danni ambientali e violazioni dei diritti umani lungo l'intera catena di produzione.
Gli Stati membri dovranno istituire o designare un'autorità di controllo per monitorare ed, eventualmente, sanzionare il mancato rispetto delle norme, ad esempio multando le imprese responsabili di violazioni con ammende pari ad almeno il 5% del fatturato netto globale. La direttiva sarà ora pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore venti giorni dopo.
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