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Martedì 17 Novembre 2009
Ambiente/Fini:Italia in ritardo consapevolezza,si apra fase nuova
Ambiente/Fini:Italia in ritardo consapevolezza,si apra fase nuova E lancia proposta: Affiancare a made in Italy il marchio 'green'
Roma, 17 nov. (Apcom) - Mentre in molti altri Paesi del mondo e nelle loro "leadership politiche", anche conservatrici, il tema della tutela dell'ambiente è centrale, "in Italia c'è un certo ritardo nella consapevolezza" dell'importanza di queste tematiche. Lo ha sottolineato il presidente della Camera Gianfranco Fini, intervenuto al convegno 'Green Italy. Ambiente innovazione e qualità per sfidare il futuro', organizzato dalla fondazione FareFuturo (di cui è presidente) e dalla fondazione Symbola di Ermete Realacci. Fini ha citato passaggi del manifesto di David Cameron, il leader dei conservatori britannici, la proposta di Nicolas Sarkozy per una carbon tax, per far capire che immaginare uno sviluppo ecosostenibile "non è di sinistra nè di destra".E ora che anche in Italia "non c'è più la caricatura dell'ambientalismo ideologico" contrapposta "all'industrialismo fordista" che considerava la natura "res nullius che poteva anche essere violentata" per tornaconto economico, il presidente della Camera spera in una "fase nuova", fatta di confronto e di proposte condivise, in cui le istituzioni in primis si facciano carico di "diffondere una nuova sensibilità" e cioè che "la tutela dell'ambiente non è un limite ma una opportunità".Fini sottolinea che la green economy investe "tutto lo spettro della politica, intesa come interesse generale": per questo andrebbero ripensate "le politiche urbanistiche, abitative, dei trasporti, degli ultimi anni", così come bisognerebbe ripensare a uno dei "dogmi" della vecchia economia, cioè che "il Pil sia l'unico parametro per misurare la crescita. Quando si discuterà di questi temi sarà un giorno positivo perchè si sarà aperta una fase con meno propaganda e un po' più di politica".E dal convegno di oggi lancia la prima proposta: "Affiancare al marchio 'made in Italy' una certificazione di qualità 'Green Italy' che aiuti la diffusione su larga scala di questi prodotti". Perchè in un'economia globale, anche i prodotti eco-compatibili non possono non essere "competitivi sul mercato".
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