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Martedì 03 Novembre 2009
Borsa/ Esperti: Correzione fisiologica, sentiment resta positivo
Borsa/ Esperti: Correzione fisiologica, sentiment resta positivo Comparto finanziario tra i meno preferiti, bene materie prime
Milano, 3 nov. (apcom) - Una correzione fisiologica. Così viene descritta dagli operatori la recente flessione dei mercati che dai massimi di metà ottobre hanno perso in media il 10%. Uno storno ritenuto 'salutare' dopo la violenta corsa al rialzo partita dai minimi di inizio marzo e che potrebbe, nel giro di qualche settimana, ridurre di un altro 5-7% la capitalizzazione delle Borse. Quel che è certo è che sta tornando la volatilità con l'indice Vix risalito al 30% dal 20% di metà ottobre, il che lascia presagire l'arrivo di qualche turbolenza. "La correzione era sostanzialmente attesa, è un movimento fisiologico dopo l'impressionante serie di rialzi degli ultimi mesi", spiega Mario Spreafico responsabile di Schroders Investimenti Italia. Dello stesso parere Giorgio Mascherone responsabile investimenti di Deutsche Bank Italia secondo il quale "il sentimenti sui mercati resta positivo c'è ancora molta liquidità in giro, i rendimenti del comparto obbligazionario sono meno attraenti e quindi non sembra ci siano le condizioni per un cambiamento nel breve periodo". Anzi secondo Mascherone, l'attuale correzione "potrebbe essere un'opportunità per andare a caccia di occasioni, in particolare nei mercati emergenti".Guardando avanti, secondo Spreafico, "la correzione può continuare ancora per qualche settimana, ma non credo si tratti di un movimento preoccupante. Anche perchè ci sono segnali positivi nei conti delle imprese, nella fiducia degli imprenditori e dei consumatori dei paesi industrializzati, così come nella domanda dei paesi emergenti. Certo c'è il problema della disoccupazione che andrà monitorato con molta attenzione". Probabile, continua Spreafico, che ci vorrà "un pò di tempo perchè le Borse riprendano la strada della crescita" e questo potrebbe costare un 5-7% di capitalizzazione ai mercati. In pratica per l'indice Ftse Mib di Piazza Affari vorrebbe dire portarsi a ridosso dei 20 mila punti. Sempre che non ci siano sorprese drammatiche sul fronte macro economico o dei risultati societari. Quanto ai settori gli esperti sono concordi nel tenersi alla larga dai titoli finanziari soprattutto perchè hanno già corso molto. Da monitorare invece i settori tecnologico, delle materie prime e dei metalli industriali che dovrebbero risentire della crescita della domanda dei paesi emergenti e, in generale, dei settori più ciclici come energia, industriali e consumi.
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