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Venerdì 30 Ottobre 2009
Caso Cucchi/ Alfano: Subito la verità. S'indaga contro ignoti
Caso Cucchi/ Alfano: Subito la verità. S'indaga contro ignoti Il Ministro al procuratore di Roma:Pieno sostegno alle indagini.
Roma, 30 ott. (Apcom) - Mentre la procura di Roma indaga contro ignoti per omicidio preterintenzionale per la morte di Stefano Cucchi, il ministro della Giustizia Angelino Alfano, in una telefonata al procuratore della Repubblica di Roma, Giovanni Ferrara, ha espresso "pieno sostegno alle indagini" e chiesto "celerità nell'accertamento della verità e dei colpevoli"."Esprimo vicinanza alla famiglia Cucchi - ha detto Alfano - e, al contempo, ribadisco fiducia nell'operato della Polizia Penitenziaria che, ogni giorno, svolge i suoi delicati compiti con abnegazione e in contesti difficili. Auspico che l'autorità giudiziaria accerti, in tempi brevi, la verità dei fatti".Omicidio preterintenzionale. E' questa l'ipotesi di reato rubricata dalla Procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Stefano Cucchi, il giovane geometra romano di 31 anni deceduto nel reparto detentivo del Pertini il giorno dopo essere stato arrestato: il suo corpo, come è testimoniato dalle foto diffuse dai familiari dopo l'autopsia, era pieno di ecchimosi e contusioni. Dopo i primi risultati dell'autopsia il pm Vincenzo Barba ha definito una accusa che in parte comprende anche l'ipotesi di un pestaggio. Pronta la replica del legale della famiglia di Cucchi, Franco Anselmo, che si chiede perchè la Procura proceda a carico di ignoti: "Credo che coloro che l'hanno avuto in custodia o in cura non sono ignoti. Mi aspetto indagati, mi aspetto che queste persone vengano a dare una spiegazione". La parte offesa a breve formalizzerà l'esposto.E nel pomeriggio una cinquantina di giovani aderenti a Rifondazione comunista hanno manifestato davanti a Montecitorio per chiedere chiarezza sul caso. "Qualcuno - spiega Gianluca Schiavon, responsabile nazionale dei giovani del partito - ha detto che ci sono delle mele marce nell'Arma. Certo sono poche ma dobbiamo capire chi e perché le difende. Proprio per fare giustizia anche per quei tanti del comparto sicurezza che ogni giorno garantiscono la sicurezza dei cittadini".
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