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Mercoledì 11 Novembre 2009
Cucchi/ Giovanardi si scusa. Dubbi sul supertestimone.
Cucchi/ Giovanardi si scusa. Dubbi sul supertestimone. L'interno della cella di Cucchi non era in campo visuale
Roma, 11 nov. (Apcom) - Carlo Giovanardi torna a correggere il tiro e chiede scusa alla famiglia di Stefano Cucchi, morto in cella dopo essere stato arrestato per droga, per le sue recenti dichiarazioni. Intanto, sul fronte delle indagini, si affacciano dubbi sull'esistenza del supertestimone che avrebbe assistito al pestaggio del giovane."E' giusto chiedere scusa quando ci sono dei fraintendimenti, specialmente quando ci sono delle sensibilità familiari, se i fraintendimenti hanno offeso qualcuno", ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle politiche per la droga. "Ribadisco - ha proseguito Giovanardi - che è un fatto gravissimo e intollerabile che Stefano per cinque giorni non sia stato curato. E' entrato in ospedale a 43 chili ed è morto a 35 chili. Significa che non è stato nutrito".Sul fronte delle indagini ad un certo punto è emersa l'esistenza di un supertestimone che avrebbe visto da una cella di fronte StefanoCucchi venire picchiato in carcere. Tuttavia, questa circostanza "non è possibile, perché tuttele 15 celle di piazzale Clodio sono posizione su un solo lato enon ne hanno altre di fronte", ha detto Donato Capece,segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria(Sappe), che oggi ha visitato il reparto di polizia penitenziaria del Palazzo di Giustizia di piazzale Clodio a Roma.
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