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Giovedì 22 Ottobre 2009
Dissesto Raumer, a Vicenza 42 indagati da Gdf per bancarotta
Dissesto Raumer, a Vicenza 42 indagati da Gdf per bancarotta Coinvolto nelle indagini per spoliazione società gruppo Miroglio
Roma, 22 ott. (apcom) - C'è la bancarotta fraudolenta internazionale tra i reati contestati a 42 persone, tra cui numerosi professionisti, indagati dalla Guardia di Finanza di Vicenza. Le attività investigative - spiega il maggiore Paolo Borrelli delle fiamme gialle - hanno consentito di accertare che le condotte di questo soggetti hanno causato al gruppo tessile Raumer, un marchio storico nel settore dei filati, un dissesto complessivo di 152 milioni di euro occultato attraverso falsi in bilancio per euro 211 milioni".Dalle indagini della Gdf è emerso inoltre che sarebbero stati distratti e veicolati anche all'estero, in particolare in Bulgaria, beni patrimoniali per 42,5 milioni di euro. Gli accertamenti sono stati svolti nell'ambito delle indagini relative allo stato d'insolvenza, dichiarato nel giugno 2007 dal Tribunale di Vicenza.Il gruppo tessile Raumer (cira 150 dipendenti), dal settembre 2007 è stato ammesso alla procedura d'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi, la legge Prodi bis."Gli indagati avrebbero causato il dissesto del gruppo tessile vicentino - aggiunge Borrelli - per oltre euro 152 milioni, attraverso operazioni di spoliazione dei beni aziendali, anche diretti all'estero". Il gruppo coinvolto nelle indagini per le distrazioni è la Miroglio di Alba, colosso europeo dell'abbigliamento con oltre 1 miliardo di fatturato e circa 11.000 dipendenti in Italia e all'estero, che, nel 2002, aveva avviato in Bulgaria una partnership con l'azienda tessile vicentina.Quanto contestato dagli inquirenti sarebbe avvenuto, in particolare, attraverso una controllata bulgara del gruppo. Il commissario straordinario del Gruppo Raumer, nominato dal Ministero per lo Sviluppo Economico, anche grazie alla tempestività delle attività delle Fiamme Gialle, è riuscito a mantenere in vita almeno una parte dell'azienda, con circa 60 dipendenti, e ad ottenere subito, a titolo transattivo, dal Gruppo Miroglio, 7,4 milioni di euro per i danni cagionati.
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