Fiat/ Mons. Bregantini (Cei): Ora la Fiat mantenga le promesse

Fiat/ Mons. Bregantini (Cei): Ora la Fiat mantenga le promesse "Riconsiderare Termini Imerese. Politica non smantelli garanzie"

Roma, 23 giu. (Apcom) - Monsignor Giancarlo Maria Bregantini, responsabile della Conferenza episcopale italiana per il lavoro e i problemi sociali, fa appello alla Fiat affinché "mantenga le promesse fatte" e, dopo il referendum a Pomigliano d'Arco, riconsideri anche la chiusura dello stabilimento di Termini Imerese. Il presule auspica che i sindacati ritrovino l'unità perduta e ammonisce la politica a non considerare l'accordo di Pomigliano una legittimazione per lo smantellamento delle garanzie sindacali."L'altissima partecipazione è un bel segno di partecipazione. I lavoratori hanno dato prova di grande maturità. Vanno amati ed onorati", afferma il vescovo il vescovo di Campobasso-Boiano in una conversazione con 'Apcom'. Il presule, presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace della Cei, ricorda il suo passato e ne trae una considerazione per l'accordo di Pomigliano. "Ho fatto l'operaio prima di diventare prete, dieci minuti di pausa dopo tre ore di lavoro sono pochine...". Poi torna a considerazioni di ordine generale. "La vittoria del 'sì' è indubbia e va rispettata. La Fiat ora deve mantenere le promesse fatte"."I lavoratori hanno dato il loro consenso a condizioni più critiche di lavoro ma chiedono alla Fiat un cambio, chiedono che il lavoro sia mantenuto al Sud", afferma mons. Bregantini. "La Fiat ora ripensi anche a Termini Imerese, potrebbe mantenere aperto anche quello stabilimento". Quanto alla rottura sindacale di Pomigliano, "per il futuro - afferma il vescovo - bisognerà studiare bene come far sì che tra sindacati ci sia dialettica e non rottura. Bisogna rilanciare l'unità sindacale. Mi auguro che ciò avvenga, e del resto è già avvenuto in passato che le fratture si siano ricomposte. Quanto alla politica - ammonisce l'ex vescovo di Locri, noto per il suo impegno anti-'ndrangheta - essa non deve vedere il voto di Pomigliano come una legittimazione a condizioni di lavoro punitive. Non è questo il senso del referendum. La gente è stata matura, con il proprio voto ha detto che è disposta ad accettare sacrifici pur di mantenere il lavoro. Sarebbe gravissimo interpretare il voto come un precedente per la diminuzione delle garanzie sul lavoro".

apcom

Mercoledì 23 Giugno 2010

Fiat/ Mons. Bregantini (Cei): Ora la Fiat mantenga le promesse

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