Garofano: via non perchè indagato; consulenze pagate? Solo 2%casi

Garofano: via non perchè indagato; consulenze pagate? Solo 2%casi L'Ex comandante del Ris: ho operato sempre alla luce del sole

Roma, 17 (Apcom) - Dimissioni non legate alle indagini diella magistratura di Parma ma motivate unicamente da scelte "professionali, personali e familiari". L'ex colonnello, oggi generale, Luciano Garofano ed ex capo del Ris di Parma, il reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri, ha spiegato così la sua decisione di lasciare l'Arma. Una scelta maturata dopo la decisione del Comando generale di trasferirlo a Roma, contro la quale l'ufficiale aveva fatto ricorso al Tar e sulla cui legittimità il Consiglio di Stato ha dato poi ragione al comando dell'arma. In una conferenza stampa, a tratti anche nervosa, Garofano, alla presenza di suoi legali, ha difeso a tutto campo il suo operato dalle ipotesi di reato che gli vengono contestate in quanto indagato dalla Procura di Parma (falso, peculato, truffa ai danni dello Stato e abuso d'ufficio)."Abbiamo trattato - ha sottolineato Garofano - casi molto complessi, come Cogne o l'omicidio del piccolo Tommaso Onofri. Quando ricevevamo gli incarichi dalle procure, la mia scelta era quasi sempre quella di svolgere l'attività nell'orario di lavoro senza percepire emolumenti, proprio per rispondere in modo efficace e veloce". Solo un piccolo numero di consulenze, ha sottolineato l'ex comandante del Ris, si facevano fuori dall'orario di lavoro percependo un emolumento (65-70 casi su 6.500 trattati dal Reparto, meno del 2%, spiega il generale). "Ma tutto e' sempre avvenuto alla luce del sole ed e' stato regolarmente registrato"."Di 6.500 casi - ha aggiunto - avremmo anche potuto farne a pagamento il 50%, ma abbiamo sempre rinunciato. Noi siamo specialisti e le poche consulenze a pagamento rappresentavano il salvadanaio che serviva a colmare gli stipendi dei carabinieri che sono quello che sono". "La procedura adottata a Parma - ha precisato Garofano - ha generato una maggiore efficienza ed ha fatto risparmiare allo Stato molti soldi. Proprio per questo molti procuratori mi hanno espresso la loro stima in questi giorni"."Noi abbiamo portato il generale Garofano - ha detto l'avvocato Eraldo Stefani, legale dell'ex comandante del Ris di Parma - alla Procura di Parma per delle dichiarazioni spontanee rese al magistrato, con i verbali di interrogatorio svolti dai difensori. Ora noi chiediamo o che si archivi la vicenda oppure che il generale Garofano venga processato. E' paradossale ma siamo noi il processo davanti ai giudici di questo Paese perche' riteniamo che questo e' indispensabile nel momento in cui si continua con la pubblicizzazione delle indagini preliminari".

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