Giustizia/ Berlusconi pensa discorso Senato o tv: Ci metto faccia

Giustizia/ Berlusconi pensa discorso Senato o tv: Ci metto faccia Cavaliere medita risposta politica ad 'attacchi politici'

Roma, 23 nov. (Apcom) - Un attacco politico, al quale replicare con un discorso che sarà necessariamente politico. Quando Silvio Berlusconi annuncia da Doha che parlerà "agli italiani" per spiegare "qual è la situazione in cui siamo", lancia prima di tutto un messaggio: sulla giustizia si giocano le sorti del governo e su questa materia intendo "metterci la faccia". Come è ancora da stabile, visto che il Cavaliere sta vagliando le possibili ipotesi già da giorni.Oscilla, il premier, tra due 'tentazioni'. Potrebbe scegliere l'Aula del Senato per 'impegnare' politicamente il governo e la maggioranza nella madre di tutte le battaglie, nel braccio di ferro ingaggiato con le Procure. Oppure potrebbe optare per un 'one man show' tutto incentrato sulla giustizia, da offrire agli italiani in prima serata per spiegare le ragione della contesa. Di certo influirà anche l'avvio dell'iter parlamentare del ddl sul processo breve, sul quale domani inizia la discussione in commissione a Palazzo Madama. Anche sulla base della solidità della maggioranza di fronte a questa prova Berlusconi calibrerà il suo "metterci la faccia". Perchè, sottolineano uomini a lui vicini, non di trappole o emendamenti semi clandestini si tratta, ma di un provvedimento sul quale si gioca parte del destino politico del premier.Resta da capire cosa cambierà rispetto al testo presentato al Senato. Di questo ragionano i tecnici incaricati venerdì scorso a Palazzo Grazioli di analizzare il provvedimento, perché Berlusconi stavolta vuole evitare sorprese e bocciature per vizi di costituzionalità. Giovedì l'ufficio di Presidenza servirà al Cavaliere per raccogliere il frutto del lavoro dei tecnici, ma anche per ribadire la necessità di un iter rapido del ddl, per spronare la maggioranza alla coesione e per vagliare eventuali aggiustamenti, a partire dall'esclusione del reato diclandestinità.Difficile, quasi impossibile invece non solo che nel corso dell'ufficio di Presidenza si chiuda un'intesa interna al Pdl sulle candidature alle prossime Regionali, ma anche che si vagli il dossier con i nomi dei potenziali candidati e si sciolgano i 'testa a testa' già a lungo dibattuti. Prima, infatti, c'è da decidere sulla giustizia, perché secondo Berlusconi e i suoi uomini è "sempre e solo lì che si gioca la possibilità dell'esecutivo di governare".

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