Governo/ Berlusconi: Fiducia dalle Camere o si va al voto

Governo/ Berlusconi: Fiducia dalle Camere o si va al voto Premier: non lascio, no Governi tecnici. Finiani? Mi sfiducino

Roma, 13 nov. (Apcom) - La Finanziaria, poi la richiesta di fiducia alle Camere, prima al Senato poi a Montecitorio. Fiducia che andrà ottenuta da entrambe le Camere, altrimenti sarà inevitabile il voto anticipato.Quello di Silvio Berlusconi è un gioco di anticipo sull'opposizione, e soprattutto sui finiani. Un percorso elaborato con i fedelissimi, discusso oggi a Palazzo Grazioli con Gianni Letta, Angelino Alfano, Paolo Bonaiuti, Fabrizio Cicchitto e, al telefono, con il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri. Poi comunicato in una lettera ai presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini: comunicazioni sulla situazione politica, scrive il Premier, anche alla luce del "preannunciato ritiro" della delegazione di Fli dal Governo. Sulle quali "verificare il permanere del rapporto di fiducia" dopo la Finanziaria, che va approvata in via definitiva. Adempimento "inderogabile" scrive Berlusconi, per la "stabilizzazione del quadro economico", come sottolineato da più parti "in modo estremamente autorevole": ovvero dal presidente Napolitano che, in serata, fa sapere quanto sia importante che tutti convergano sulla necessità di dare priorità alla manovra prima di affrontare la crisi politica.La fiducia, ha chiarito oggi il Premier con i suoi interlocutori "dovrà esserci in entrambe le Camere altrimenti si va a votare, non ci sono alternative". Nessuna intenzione di dimettersi dunque, nessuno spazio ad un esecutivo tecnico e, soprattutto, cerino ai finiani che, avrebbe ribadito il Premier, "devono prendersi la responsabilità di sfiduciarmi".(segue)

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