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Sabato 17 Ottobre 2009
Informazione/ Avvenire contro Dandini: satira al limite bestemmia
Informazione/ Avvenire contro Dandini: satira al limite bestemmia Sotto accusa la parodia della Binetti
Roma, 17 ott. (Apcom) - Il quotidiano "Avvenire", nell'edizione in edicola oggi, si scaglia contro il programma tv satirico di Serena Dandini con un indignato articolo, richiamato in prima pagina a firma di Francesco Ognibene, dal titolo: "Vilipendio dell'intelligenza nel salotto colto della Dandini".Quello che non è andato giù all'autore del pezzo è stata la satira sulla senatrice del Pd, Paola Binetti. "Abbiamo chiuso gli occhi, spento la tv e buttato il telecomando qualche sera fa quando a "Parla con me", su Rai3, Avvenire è stato fatto entrare, in modo tanto stolido quando diffamatorio, in un`aspra parodia delle obiezioni all`idea di introdurre un`aggravante penale specifica anti-omofobica", si legge nell'articolo, che poi passa a censurare il "telesalotto dello humour intellettuale progressista - che passa da Saramago a Vergassola, con l`ilare e pochissimo serena Serena Dandini a condurre - è il segno desolante e volgare di una certa Italia dove si profana tutto con l`aria di chi dice una cosa raffinatamente umoristica".Sulla parodia della Binetti: "Siamo alla messa alla gogna di un personaggio pubblico per la sua fede cristiana e all'offesa del sentimento religioso di decine e decine di milioni di italiani: fatto odioso solo a nominarlo e scelta "artistica" miserabile. La satira giunge al limite della bestemmia...". Ognibene scrive più avanti: "E cosa c`è di più meschino del ridurre a grottesca messinscena i simboli religiosi - la Confessione, il Padre Nostro - per ribadire il proprio sovrano disprezzo verso le fedeltà e i sentimenti più antichi e profondi degli italiani?".Questi - conclude "Avvenire" - sono giorni in cui si parla spesso, a torto o a ragione, di vilipendio. Sulla Rai, servizio pubblico televisivo, è stato dimostrato a tutti di che cosa si tratta. Si è giochicchiato ignominiosamente con l`indisponibile patrimonio comune del nostro popolo. Persino prima che della religione, un tragico vilipendio dell`intelligenza".
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