Iran: l'Italia ci aiuterà a lanciare un nuovo satellite Tlc

Roma, 10 nov. (Apcom) - Entro la fine di marzo del 2011, l'Iran lancerà un nuovo satellite per telecomunicazioni in collaborazione con un'azienda italiana, la Carlo Gavazzi Space Spa. Lo ha annunciato il generale Mahdi Farahi, direttore delle industrie Aerospaziali iraniane, citato dall'agenzia di stampa di Teheran 'Mehr'. Il Mesbah ("lanterna"), ufficialmente un satellite per Tlc e osservazione-Terra simile al Sina-1, è stato negli ultimi anni più volte denunciato dagli israeliani come un satellite-spia "dotato anche di strumenti per sorveglianza e raccolta/diffusione dati militari e strategici", che Teheran potrebbe sfruttare per un attacco contro lo Stato ebraico con missili balistici o addirittura ordigni nucleari.Stando alla versione fornita da Farahi all'agenzia semiufficiale iraniana, il satellite di tipo Leo (Low Earth Orbit) dovrebbe essere "lanciato da una base in Italia". La sua missione, hanno precisato le fonti iraniane, durerà tre anni e i suoi servizi saranno "accessibili all'Iran ma anche ad altri paesi in Europa e nelle Americhe". Obiettivo dell'operazione, ha insistito il generale Farahi, è quello di "raccogliere e collezionare dati da ritrasmettere alla Terra".L'agenzia iraniana, ripresa anche dall'Associated Press, sostiene che il satellite, pronto dal 2005, doveva essere inizialmente lanciato da una base russa con un vettore Cosmos-3. Ma Mosca avrebbe rinunciato all'impresa. In febbraio, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad si era già lamentato per i tentennamenti dei russi. "Tanto tempo fa i nostri scienziati hanno costruito un satellite per le telecomunicazioni, ma alcuni paesi ne hanno bloccato il lancio" aveva detto Ahmadinejad, alludendo a possibili pressioni statunitensi sulla Russia.Nel lancio della Mehr, viene anche confermato che l'Iran e l'Italia strinsero un accordo di collaborazione per la costruzione e il lancio del satellite Mesbah nel febbraio del 2003. Il progetto, si precisa, vede come partner il ministero iraniano per la Scienza, Ricerca e Tecnologia e la Carlo Gavazzi Space (Cgs). Per il momento, l'azienda di Milano - contattata da Apcom - ha preferito non commentare la notizia.