L`Archivio del Vasari resta in Italia, annuncia legale

L`Archivio del Vasari resta in Italia, annuncia legale Intervista a "Nuovo Salernitano"; possibile prelazione ministero

Roma, 31 ott. (Apcom) - L'Archivio Vasari non potra' essere trasferito all'estero e spostato da Arezzo "perche' vincolato iure publico". Lo ha annunciato l'avvocato salernitano Bruno Bisogno, incaricato della famiglia Festari di curare il passaggio di proprieta' tra la societa' russa acquirente dell'Archivio e la famiglia venditrice, gli eredi del Conte Giovanni Festari per la vendita dell`archivio.L`avvocato salernitano in un`intervista rilasciata in esclusiva al quotidiano `Il Nuovo Salernitano` diretto da Gigi Casciello e pubblicata domani rivela che "l`archivio è vincolato iure pubblico alla Casa Vasari, ossia può essere fruito solo presso tale museo (la casa del Vasari in Arezzo)" e quindi non sarà portato all`estero. "Per ragioni di opportunità posso solo dire che negli scorsi mesi il conte Giovanni Festari, all`uopo avvalendosi del procuratore Dr. Enrico De Martino, noto imprenditore romano, ha ceduto ai russi l`archivio Vasari per il prezzo concordato di 150 milioni di euro - spiega ancora l`avvocato Bisogno nell'intervista al quotidiano -. E` stata denunciata al Ministero la vendita per permettergli la prelazione. Il ministero, in una prima fase, ha ritenuto che la denuncia fosse incompleta ed avesse, quindi, un termine maggiore per la prelazione. Successivamente, anche per superare tali rilievi, il conte ha conferito nuova procura al Dr. De Martino, cui è seguito contratto di vendita. L`integrazione è stata comunicata nel termine di legge e, ad oggi, il ministero è ancora in tempo a perfezionare la prelazione che la legge gli concede".L`ultimo proprietario dei beni della casa, Giovanni Festari, appena deceduto, ha venduto l`archivio del pittore e scrittore custodito in un armadio chiuso a chiave dell`abitazione a una ignota società russa per l`astronomica cifra di 150 milioni di euro. Il passaggio di proprietà è stato notificato al Comune di Arezzo dalla Soprintendenza archivistica della Toscana, alla quale, per legge, è stato reso noto. L`archivio contiene 31 filze di documenti, con autografi di Vasari, lettere (tra le quali 17 di Michelangelo) e corrispondenze con i papi (Paolo III, Giulio III, Paolo IV, Pio IV, Pio V). Ma è bene sottolineare che l`archivio, almeno legalmente, non potrà spostarsi da Arezzo: gli organi dello Stato hanno da tempo disposto quanto in loro potere per salvaguardarne l`italianità.Vasari lasciò la casa agli eredi. Estinti questi la dimora passò al-la Fraternità dei laici di Arezzo e da questi all`esecutore testamentario Spinelli, che la tenne per la famiglia. Nel 1911 lo Stato riuscì ad acquistarne i muri, ma non i beni all`interno, che gli eredi Spinelli cedettero ai Festari. Si aprì una controversia, ma i Festari si videro riconosciuta in appello la proprietà delle carte. Come rispo-sta, la Sovrintendenza ha posto due vincoli: il primo consente al-le istituzioni italiane di avere diritto di prelazione in caso di cessione (da qui la cifra astronomica dichiarata, e inaccessibile per Stato); il secondo, di pertinenza, rende i beni inamovibili dal luogo dove si trovano.

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