Libia/ Colossi petroliferi chiedono garanzie ai rivoltosi

Libia/ Colossi petroliferi chiedono garanzie ai rivoltosi Opposizione controlla pozzi e terminal nell'est del Paese

Roma, 2 mar. (TMNews) - I colossi petroliferi internazionali hanno stabilito contatti con l'opposizione libica che oggi controlla la zona orientale del Paese per chiedere garanzie sulla sicurezza delle loro operazioni. "Le persone con cui stiamo parlando si oppongono a Gheddafi", ha detto al Financial Times un manager del settore.Il controllo dell'industria petrolifera è cruciale nella lotta tra il leader libico Muammar Gheddafi e l'opposizione, sottolinea oggi il quotidiano finanziario, ricordando che prima della crisi la Libia produceva circa 1,6 milione di barile al giorno, per un valore di 5,5 miliardi di dollari al mese. Oggi, la produzione è almeno pari alla metà.L'opposizione controlla il più grande giacimento petrolifero del Paese, Sarir, situato nella zona est del Paese, e diversi terminal da cui partono le navi cariche di greggio, tra cui Tubruk, Bengasi e Zueitina. Da parte sua, Gheddafi tiene ancora in mano pozzi e terminal situati nel centro e nell'ovest della Libia e i giacimenti situati nel sud-ovest del Paese, gestiti da Eni e Repsol.Nei giorni scorsi, gli oppositori hanno annunciato di essere pronti a far ripartire le spedizioni di petrolio, gestita nella zona dall'azienda libica Arabian Gulf Oil, che ha rotto ogni legame con la casa madre National Oil Company of Libya. Il comitato amministrativo della società ha assunto il controllodelle operazioni aziendali dopo le dimissioni del suo Presidente, Abdulwanis Saad, fedele a Gheddafi.

apcom

Mercoledì 02 Marzo 2011

Libia/ Colossi petroliferi chiedono garanzie ai rivoltosi

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