apcom
Martedì 06 Ottobre 2009
Lodo Alfano, da oggi l'esame della Consulta
Lodo Alfano, da oggi l'esame della Consulta Giudici in ordine sparso con un impegno comune: niente pregiudizi
Roma, 6 ott. (Apcom) - Quale sarà il verdetto che la Corte Costituzionale emetterà nei confronti del lodo Alfano non è dato saperlo, ma quel che è certo è che la sentenza uscirà dopo una camera di consiglio molto tesa e verrà espresso a maggioranza risicata, almeno sondando quelli che sono gli umori tra gli alti giudici, che hanno mal digerito le polemiche legate al 'peso politico' della loro decisione. Svariate fonti alla Consulta ieri hanno assicurato, stavolta all'unanimità, che la decisione sarà presa in base al diritto e non alle opinioni dei singoli giudici e che verrà valutata "ogni singola sfaccettatura del provvedimento".Lo spettro dei possibili esiti è il più ampio possibile. Unadelle tesi possibili, ad esempio, è quella di'incostituzionalità' per palese violazione dell'articolo 138della Costituzione. In buona sostanza, il lodo Alfano, leggeordinaria dello stato, potrebbe venir giudicato incostituzionaleperchè normerebbe su una materia - le prerogative di figureistituzionali - che invece richiederebbe una norma di rangocostituzionale. Difficile, se non impossibile, in caso di questoverdetto, ripresentare una sorta di lodo bis, che invece sarebbegià pronto nel caso in cui la Corte evidenzi altre violazionidella Costituzione.Tra queste, possibili, secondo i costituzionalisti, sono laviolazione del principio di uguaglianza previsto dall'art.3,della ragionevole durata del processo (art.111),dell'obbligatorietà dell'azione penale (art.112), del giudicatocostituzionale (art.136), e delle guarentigie dei parlamentari,del Capo dello Stato e dei ministri (art. 68, 90 e 96). Non solo: il lodo potrebbe trovare opposizione anche nella constatazione di un'irragionevole disparità di trattamento tra il presidente del consiglio ('primus inter pares') e i ministri, oltre che tra i presidenti delle Camere e i parlamentari. Anche in questo caso, dicono però i bene informati del Parlamento, la soluzione sarebbe già pronta. Ovviamente, la Corte potrebbe anche giudicare inammissibili o infondati i ricorsi presentati e quindi il lodo Alfano resterebbe così com'è, salvo poi dover affrontare il referendum abrogativo già preparato dall'Idv.Qualunque sia la decisione che la Consulta si appresta a prendere, quel che è già stabilito è l'iter con cui la prenderà. Alle 9,30 di questa mattina il presidente Francesco Amirante aprirà ufficialmente l'udienza pubblica. Fu lui che nel 2004 scrisse la sentenza di incostituzionalità sul lodo Schifani, predecessore di quello Alfano. Poi, parola al relatore sul provvedimento Franco Gallo, nominato cinque anni fa giudice costituzionale dall'allora Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, che dovrà riassumere i motivi dei tre ricorsi presentati contro il 'lodo Alfano', due a firma dei giudici di Milano impegnati nei processi per corruzione all'avvocato David Mills e per irregolarità nella compravendita dei diritti televisivi Mediaset e il terzo ricorso firmato dal gip di Roma, che deve decidere sul rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi in un processo per istigazione alla corruzione nei alcuni senatori eletti all'estero durante la scorsa legislatura.Terminata la relazione di Gallo, sarà la volta degli avvocati. Dauna parte saranno schierati i parlamentari-avvocati NiccolòGhedini e Gaetano Pecorella, gli stessi che cinque anni difeseroil 'lodo Schifani' di fronte alla Consulta, e l'avvocato delloStato Glauco Nori. Sua la memoria difensiva in cui si paventa ilrischio di dimissioni del premier in caso di bocciatura del lodoAlfano. Dall'altra parte siederà il presidente deicostituzionalisti Alessandro Pace, in rappresentanza dellaprocura di Milano. La partecipazione di Pace all'udienza, però, è ancora appesa a un filo: saranno infatti i giudici che questamattina dovranno stabilire se ammettere l'intervento dellaprocura di Milano o se rigettarlo perchè parte non titolata adintervenire nel giudizio costituzionale.Difficile fare previsioni sui tempi della pronuncia: la decisione finale arriverà non prima della serata, ma potrebbe anche slittare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA