Mafia/ Dell'Utri: Tutto frutto di illazioni nulla è stato provato

Mafia/ Dell'Utri: Tutto frutto di illazioni nulla è stato provato "Mangano? Non sapevamo che cosa faceva, non aveva distintivo"

Roma, 20 nov. (Apcom) - Le imputazioni a carico di Marcello Dell'Utri sui suoi presunti rapporti con i boss mafiosi sono "frutto di illazioni", non ci sono prove e l'unico elemento su cui ci si è basati per la condanna è stato la presenza di Vittorio Mangano ad Arcore, "ma non si sapeva la sua vita precedente". Dell'Utri, intervistato dal Tg1, commenta così le motivazioni della sentenza di condanna a suo carico: "La sentenza si conosceva, c'hanno messo 5 mesi per scrivere le motivazioni: evidentemente hanno avuto difficoltà! C'è stato un processo che dura da 15 anni, si è parlato di Mangano... L'unico canale è stato quest'assunzione del fattore della casa di Berlusconi ad Arcore". Ma, dice Dell'Utri, "quando è stato assunto non si sapeva assolutamente la sua vita precedente, non abbiamo chiesto informazioni, non aveva mica un distintivo".Per il resto, si parla di "incontri mai provati, frutto di fantasie di pentiti. Mai provato, è tutto frutto di illazioni, una favola che si è continuamente sviluppata fino ad arrivare a questa sentenza che per fortuna non è definitiva.

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