M.O., Gaza scettica su risultati conferenza Sharm el Sheikh

M.O., Gaza scettica su risultati conferenza Sharm el Sheikh Si teme paralisi per scontro Hamas-Fatah

Gaza, 3 mar. (Apcom) - Appare come una enorme palude il rione diIzzet Abed Rabbo (Jabaliya), uno dei piu' colpiti dall'offensiva"Piombo fuso" dello scorso gennaio. Le piogge tanto attese dopoun inverno eccezionalmente secco, si sono rivelate disastrose perle dozzine di famiglie che hanno perduto la casa neibombardamenti israeliani. "Abbiamo dovuto lasciare la tenda checi era stata donata dalla Croce Rossa quando e' finita laguerra", racconta Issam Abed Rabbo, "ma la pioggia ha allagato latendopoli e da due giorni viviamo in cio' che resta ancora inpiedi della nostra abitazione". Una situazione simile a quella ditante altre famiglie gettate nella disperazione da condizioni divita gia' dure e ora aggravate dal freddo e dalla pioggia.Gli aiuti umanitari entrano regolarmente ma sonolargamente insufficienti. Una portavoce dell'Unrwa, incontrandola scorsa settimana una delegazione di europarlamentari, hariferito che Israele lascia passare una media giornaliera di unatrentina di autocarri mentre il fabbisogno reale sarebbe di600-700. Secondo dati delle Nazioni Unite circa 4mila casepalestinesi, per un 40% nel nord di Gaza, sono rimastecompletamente distrutte nell'offensiva israeliana e altre 17milaseriamente danneggiate. Nella fase piu' acuta del conflitto,riferisce da parte sua Save the Children, almeno 100milapalestinesi sono divenuti sfollati e tra di questi oltre 50milabambini.A dare una risposta a questa grave crisi umanitariadovrebbe essere stata la Conferenza internazionale dei Paesidonatori per la ricostruzione di Gaza ieri a Sharm el Sheikh(Sinai), volta, nelle intenzioni dei suoi organizzatori - ipresidenti di Egitto e Francia, Hosni Mubarak e Nicolas Sarkozy -non solo a porre rimedio alle distruzioni provocatedall'offensiva israeliana ma anche a creare le condizioni per losviluppo economico di Gaza. Le promesse non mancano. IlSegretario di stato Usa Hillary Clinton ha offerto 300 milioni didollari per la ricostruzione e altri 600 per il budgetdell'Autorita' nazionale palestinese di Abu Mazen. La Commissioneeuropea e' pronta a donare 436 milioni di euro mentre i Paesi delGolfo, con in testa l'Arabia saudita, assicurano 1,65 miliardi didollari. Cifre ingenti che coprono gran parte delle aspettativepalestinesi per quasi 3 miliardi di dollari.A Gaza pero' queste cifre non generano entusiasmo. Moltiabitanti temono che le condizioni poste dalla comunita'internazionale, nettamente contraria alla possibilita' che Hamas(che controlla Gaza da quasi due anni) possa gestire gli aiuti, elo scontro in atto tra Abu Mazen e il movimento islamico,finiscano per paralizzare il programma di aiuti che dovrebbesvilupparsi nei prossimi cinque anni.Hamas da parte sua si mostra, entro certi limiti, flessibilema non ha alcuna intenzione di farsi da parte e di lasciare campolibero all'Autorita' nazionale di Abu Mazen."Siamo disposti a trovare un compromesso ma chi crede o spera dinegarci i nostri diritti si sbaglia. Siamo una autorita'legittima, sostenuta dalla popolazione di Gaza", ha ribadito aGaza city Taher Nunu, un portavoce del movimento islamico.Una possibilita' che i palestinesi stanno studiando peraggirare il boicottaggio internazionale di Hamas e' quella dellaformazione di un governo di intesa nazionale, composto da tecnicie dai rappresentanti delle varie forze politiche. Un accordo intal senso e' stato trovato nei giorni scorsi da tutte le fazionipalestinesi riunite al Cairo. I dirigenti islamici non dicono dino, ma temono che questo esecutivo sara' dominato da ministri difatto legati a Fatah, il partito di Abu Mazen.

apcom

Martedì 03 Marzo 2009

M.O., Gaza scettica su risultati conferenza Sharm el Sheikh

Sezioni

Settimanali

Territorio

Sport

Chi Siamo

Servizi