Nuova influenza/ Neonato in terapia intensiva all'ospedale Monza

Nuova influenza/ Neonato in terapia intensiva all'ospedale Monza Lieve miglioramento ma prognosi resta riservata

Milano, 30 set. (Apcom) - E' in terapia intensiva il neonato di tre mesi affetto da influenza A ricoverato presso l'ospedale San Gerardo di Monza nel dipartimento di Neonatologia. Il nuovo caso di infezione da virus H1N1 ha colpito un bambino di tre mesi nato prematuramente alla 26esima settimana di gestazione e con un peso alla nascita estremamente basso, di 600 grammi. Il neonato al momento sedato ma non è in coma farmacologico. All'ospedale San Gerardo di Monza è arrivato il 14 settembre dove è stato trasferito dopo alcuni giorni di degenza per sintomi influenzali presso l'ospedale di Legnano. Al momento il paziente viene assistito attraverso la ventilazione meccanica e, come spiegano dalla direzione sanitaria, anche se il quadro clinico è in lieve miglioramento la prognosi resta riservata.Secondo quanto hanno spiegato questa mattina i medici del reparto di terapia intensiva neonatale la nascita prematura ha esposto il bambino a delle condizioni di rischio più alte rispetto ad un normale neonato della sua età. In seguito alla prematura, infatti, il neonato ha contratto una malattia polmonare cronica che lo ha reso più vulnerabile al contagio di una qualsiasi infezione virale. "I bambini con prematurità grave e peso basso - ha spiegato la dottoressa Ventura, dirigente dell'unità operativa della terapia intensiva neonatale - sono a rischio per qualsiasi infezione polmonare grave, e non solo per il virus dell'influenza A". Al momento del trasferimento presso il San Gerardo di Monza il bambino mostrava sintomi di influenza che nell'arco di un giorno sono rapidamente peggiorati. Risultati negativi i test di altri agenti virali dell'influenza, il personale medico ha sottoposto il neonato al test dell'influenza A, l'unico a cui il bambino è risultato positivo. A questo punto è stato intubato e attaccato ad un respiratore. "Non abbiamo tempi precisi sulla guarigione del bambino - spiega la dottoressa Ventura - al momento ci sono segni di miglioramento clinici e virologici. Lo stiamo sottoponendo al trattamento antivirale del Tamiflu ma non possiamo dire con esattezza quando sospenderemo la somministrazione".Quello che tengono a precisare i medici del San Gerardo è che un qualsiasi altro virus avrebbe avuto le stesse conseguenze sulla salute del bambino. "Se avesse preso un qualsiasi virus da raffreddore - ha spiegato il dottore Andrea Gori, responsabile della divisione Malattie infettive del San Gerardo - sarebbe stato uguale. Il problema principale per questo bambino è stata la nascita prematura". "Di questi bambini così ne vediamo ogni giorno - aggiunge la dottoressa Ventura - molti bambini nati prematuri e con un peso molto basso vengono intubati. Chiaramente cambia il trattamento antivirale a seconda del virus con cui vengono infettati". Il sospetto tra il personale medico è che il bambino, che ora pesa già più di tre chili, abbia contratto il virus da un familiare. "Ma di questo aspetto se ne deve occupare la Asl - ha spiegato il dottor Gori - che eventualmente deve indagare in ambito familiare

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