Pd/Rutelli: Con Casini ma non solo e no subito,serve forza nuova

Pd/Rutelli: Con Casini ma non solo e no subito,serve forza nuova Intervista a Vespa:Sprecato patrimonio senza costruirne uno nuovo

Roma, 26 ott. (Apcom) - Francesco Rutelli lascia il Pd per andarecon Pier Ferdinando Casini? "Con Casini, ma non subito e nonsolo". Così l'ex vicepremier risponde a Bruno Vespa per il suonuovo libro 'Donne di cuori - Duemila anni di amore e potere daCleopatra a Carla Bruni, da Giulio Cesare a Berlusconi" in uscitada Rai Eri Mondadori il 6 novembre prossimo. Ieri, mentre sivotava per la segreteria del Pd, Rutelli aveva detto a Vespa diprevedere la vittoria di Bersani e una forte quantità di voti infavore di Ignazio Marino."In questi due anni - dice Rutelli a Vespa - il Pd ha sprecato unpatrimonio, anziché costruirne uno nuovo. Avremmo dovuto cambiareterreno di gioco, allenatore, squadra, pallone, modulo tattico,perfino i tifosi. Dopo quindici anni era evidente che lo schemadell'Unione era finito. Bisognava cambiare tutto. E invece non ècambiato niente. Il Pd è senza ceti produttivi. Vota per noisoltanto il 13-14 per cento dei piccoli imprenditori. Ne votavanodi più per il vecchio Partito comunista. Siamo senza operai,senza ceto popolare. Il discorso che Veltroni fece nel 2007 alLingotto e una conduzione battagliera della campagna elettoraledel 2008 hanno portato il Pd a conquistare un terzo dei voti. Daallora lo stesso Veltroni si è affidato a un eclettismo senzabaricentro politico, non è mai più arrivata una proposta chiara"."Gli elettori - aggiunge ancora Rutelli - hanno percepitosoltanto un rumore di fondo remoto e confuso. Così, mentreBerlusconi detta l'agenda al paese, nel nostro campo da un lato imoderati sono sempre più attratti da Casini e dall'altro guardanoa Di Pietro, che batte solo su un punto - Berlusconi è unmascalzone - e, se incontra sulla propria strada il presidentedella Repubblica, non risparmia neppure lui. Nemmeno il Pci siera mai sognato di oscillare tra un laicismo fondamentalistaminoritario e un giustizialismo caudillista. Abbiamo subìto -osserva - una perdita strategica di rappresentanza, tanto piùgrave quanto più sono cominciate le difficoltà del presidente delConsiglio. Per riparare, il Pd si sbilancia a sinistra, e cosìpeggiora la situazione, si isola. Una scelta ancora più assurdanel momento in cui il centrodestra si sbilancia a destra a favoredi Bossi, Fini è in grandissima difficoltà e il terrenocompetitivo diventa quello moderato".Gic

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