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Lunedì 28 Novembre 2011
Rai/ Nuovo allarme per crollo ascolti Tg1, Minzolini in bilico
Rai/ Nuovo allarme per crollo ascolti Tg1, Minzolini in bilico Cdr e opposizione: servono provvedimenti immediati
Roma, 28 nov. (TMNews) - Sul tavolo un voto importante, quello domani in Cda sul piano di risanamento messo a punto dal Dg Lorenza Lei a fronte della situazione economica dell'azienda. Ma c'è un'altra emergenza che suona forte in Rai, il crollo del Tg1 precipitato ieri sera al 16,1%, distaccato di quasi cinque punti dal diretto concorrente Tg5: torna così l'ipotesi di una sostituzione, anche a breve, di Augusto Minzolini, chiesta con forza dall'opposizione in Consiglio e in Vigilanza, e dal Cdr della testata in un appello ai vertici.Ieri, nell'edizione delle 20 il Tg ha avuto uno share del 16,1 cento, pari a 4 milioni 178 mila spettatori. Il Tg5 il 20,4 con 5 milioni, 295 mila telespettatori. Dato in controtendenza rispetto alla rete, con Raiuno che vince, seppur di poco, il prime time grazie ai due nuovi episodi di 'Tutti pazzi per amore 3' (16,1 il primo, 20,6 il secondo): totale della rete in prime time, 14,92% pari a 4 milioni 425 mila spettatori contro il 14,33 di Canale5. Dati preoccupanti, in primis per gli investitori di Sipra e che con ogni probabilità torneranno nel dibattito in Consiglio, convocato domani e giovedì: si riparlerà della posizione di Minzolini, sul quale pende anche il rischio di rinvio a giudizio per peculato (il caso dei 68 mila euro spesi con carta aziendale) il prossimo 6 dicembre. Nella maggioranza c'è chi fa quadrato sul direttore, per il consigliere Antonio Verro il calo di ieri è legato al traino del programma precedente, dunque quelle su Minzolini sono "polemiche strumentali e frutto di mere logiche politiche".Ma per l'opposizione il cambio è obbligato: "Sinora il vertice della Rai si è cucito gli occhi, tuttavia spero ancora in un sussulto di dignità e orgoglio aziendali. E' sempre meglio tardi che mai", dice Nino Rizzo Nervo. E ai vertici si appella anche il Cdr del Tg1, in una nota diffusa a maggioranza (in dissenso Attilio Romita) che denuncia una "perdita di credibilità" con Minzolini che va "recuperata". Il dato di ieri è un "delitto annunciato", ora Lei e Garimberti "prendano provvedimenti immediati per rilanciare quello che vogliamo continui ad essere il primo telegiornale italiano". E' quello che chiederà domani anche l'opposizione in Vigilanza, nel primo Ufficio di presidenza nell'era Monti: "Ci aspettiamo che i vertici facciano quanto detto in audizione", dice il capogruppo Pd Fabrizio Morri. Per il Dg è ora prioritario il via libera al Piano di risanamento ma la questione verrà affrontata: in Vigilanza Lei aveva assicurato, seppur riferita anche al calo di ascolti di Raiuno registrato a ottobre, che avrebbe valutato "tutto il necessario". Più esplicito Garimberti, che a fronte del calo del Tg1, non ancora ai livelli di ieri, aveva usato la metafora calcistica con l'Inter, il suo Presidente e l'ex allenatore: "Moratti non discute con Gasperini sul modulo da mettere in campo dopo cinque sconfitte consecutive: se la squadra continua a giocare male cambia il tecnico".Da vedere l'esito del possibile dibattito in Consiglio, che domani, o giovedì, voterà sul Piano di risanamento: all'ordine del giorno figura il voto sul Piano di risanamento messo a punto da Lei per attuare buona parte del Piano industriale del predecessore Masi e tentare di rientrare del passivo di circa 100 milioni previsto nel 2012 (anche per l'esborso dei diritti su Olimpiadi ed Europei di calcio) e che rischia di restare anche nel 2013. Sul tavolo anche la nuova organizzazione della Fiction come genere. A Lei i consiglieri avevano chiesto di ridurre il pacchetto di interventi che puntano ad una complessiva razionalizzazione della spesa: tra le misure vi sarebbe anche uno 'snellimento' sul fronte delle sedi di corrispondenza all'estero, la vendita di alcuni immobili, una linea di razionalizzazione della spesa anche nei rinnovi contrattuali. Previsti anche interventi sul prodotto: possibili i tagli sulla programmazione, comprese le trasmissioni sportive.
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