Rai;Fini e Schifani sciolgono Vigilanza,Zavoli verso presidenza

Rai;Fini e Schifani sciolgono Vigilanza,Zavoli verso presidenza Radicali annunciano ricorso, Villari cauto: devo valutare bene

Roma, 22 gen. (Apcom) - Tutto da rifare. I presidenti di Camera eSenato, Gianfranco Fini e Renato Schifani, azzerano lacommissione di Vigilanza e chiedono ai gruppi parlamentari diprocedere all'indicazione dei commissari che andranno a occuparele poltrone della bicamerale di San Macuto, fino a ieri mattinapresieduta da Riccardo Villari. Una scelta, scrivono Fini eSchifani nella missiva inviata ai parlamentari membri dellaCommissione, resasi necessaria per "risolvere una non piùsostenibile situazione di paralisi dell'organo parlamentare". Orain pole position per guidare la commissione torna il nome diSergio Zavoli, senatore del Pd, su cui maggioranza e opposizioneavevano trovato un accordo dopo l'elezione di Villari.La svolta era arrivata ieri ,in mattinata, con il parerefavorevoledelle Giunte per il Regolamento di Camera e Senato alloscioglimento della bicamerale, a seguito delle dimissioni di 37dei suoi 40 componenti. Dimissioni che hanno "posto lacommissione - scrivono i primi inquilini di Montecitorio ePalazzo Madama - nella evidente, permanente ed irreversibileimpossibilità di svolgere le rilevanti funzioni che l'ordinamentole assegna". Una situazione che "non può non chiamaredirettamente in causa i poteri e le responsabilità dei presidentidelle Camere, che in base ai principi costituzionali eregolamentari devono assicurare il buon andamento complessivo deilavori parlamentari e garantire il regolare funzionamento degliorgani parlamentari".La palla passa dunque ai gruppi parlamentari, che dovrannoindicare i loro rappresentanti in modo da consentire ai verticidi Camera e Senato di convocare la commissione per la suaistituzione. I tempi dovrebbero essere assai brevi. El'orientamento, di maggioranza e opposizione, è quello diconfermare i commissari uscenti. Anche l'Idv, i cuirappresentanti si sono dimessi mesi fa in segno di protestacontro la mancata elezione di Leoluca Orlando alla presidenza,torneranno a sedere al secondo piano di San Macuto. Un ufficio dipresidenza del partito convocato per domani alle 13 deciderà sericonfermare Pardi e Orlando (quest'ultimo, in particolare,potrebbe decidere di fare un passo indietro), mentre è scontatoil sostegno a un'eventuale candidatura del senatore democraticoZavoli, appoggiata anche dal Pdl.Il posto di Villari sarà occupato dal senatore Mauro Ceruti,mentre il resto della squadra democratica non subirà variazioni:ci sarà anche il radicale Marco Beltrandi, che da sette giorni insciopero della fame occupa le stanze di San Macuto e ancora oggipromette battaglia, invitando Sardelli e Villari, ultimigiapponesi della 'ex-Vigilanza', a fare altrettanto: "Mi auguroche il presidente Villari e l'on. Sardelli mi seguano nelladecisione di impugnare le lettere di revoca rispettive deiPresidenti di Camera e di Senato, non essendosi dimessi ma ancheloro revocati come componenti della Commissione di Vigilanza Rai,con atto autoritativo".Villari, tuttavia, sceglie la prudenza rispetto alle ipotesi diun ricorso contro i presidenti delle Camere: "Mi mancano un saccodi elementi - dice raggiunto telefonicamente - devo valutare laquestione bene e con calma". D'altronde, spiega, "sono un medico,non un giurista". Gli esperti, da parte loro, vedono pochimargini di manovra: "Non vedono margini per ricorrere alla Cortecostituzionale - spiega Vincenzo Lippolis, ordinario di Dirittocostituzionale all'Università San Pio V di Roma - primo perchè laConsulta ha riconosciuto come titolata alla sollevazione di unconflitto di attribuzione la commissione nel suo plenum, non ilsingolo presidente. E poi perchè in questo caso si tratterebbe diun conflitto 'endorganico', perchè all'interno dello stessoorgano, il Parlamento".La Consulta, invece, dovrebbe decidere a giorni sul conflitto diattribuzione sollevato dalla Vigilanza guidata da Mario Landolficontro il Tesoro in merito al potere di revoca dei consiglieri:il pronuncimanto della Corte potrebbe ribadire la necessità di unCda libero dai condizionamenti della politica, invalidando difatto la legge Gasparri. La questione, comunque, non avrebbeeffetti sulla vicenda di Villari, il cui viaggio sembra davverogiunto alla stazione finale, se anche il diretto interessatoammette con rassegnazione: "Dicono che sono bravo con i cavilli?Beh, evidentemente questa volta non losono stato abbastanza...".Grb

apcom

Giovedì 22 Gennaio 2009

Rai;Fini e Schifani sciolgono Vigilanza,Zavoli verso presidenza

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