RomaFestival/Commozione per film d'apertura "Triage" di Tanovic

RomaFestival/Commozione per film d'apertura "Triage" di Tanovic Guerra e dramma psicologico in Kurdistan, con Colin Farrell

Roma, 15 ott. (APCom) - Commozione ed un tiepido applauso della stampa hanno accolto "Triage", la prima pellicola in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma. Il film, del premio Oscar Danis Tanovic ("No Man's Land", 2001) è tratto dal romanzo dell'ex giornalista americano Scott Anderson e racconta la storia di due fotoreporter inviati in Kurdistan durante il conflitto, Mark (Colin Farrell) e David (Jamie Sives). Quando le strade dei due colleghi si dividono, la vita di Mark, rimasto sul fronte per realizzare lo "scatto" della sua carriera, si trova in bilico. Il suo ritorno a Dublino sarà poi ancora più scioccante.Nel cast, oltre ai due protagonisti, ci sono Christopher Lee, Branko Djuric, Paz Vega, Kelly Reilly . Il regista, che aveva ricevuto numerosi premi e nomination in tutto il mondo con "No Man's Land" (ambientato durante il conflitto serbo-bosniaco), racconta che anche in questo caso la sua esperienza diretta della guerra e la conoscenza perfetta delle emozioni di chi ci si trova coinvolto lo hanno aiutato nella realizzazione. Tanovic ha affermato anche di non credere nella neutralità del ruolo delle Nazioni Unite: "quando una donna viene stuprata o delle persone ammazzate, come si fa ad essere neutrali? Bisogna saper prendere una posizione. Credo nella giustizia, non nella neutralità".Tanovic, nato in Bosnia e cresciuto a Sarajevo, ha poi detto: "Vorrei credere che tutti si sentissero toccati dalla guerra perchè riguarda tutti, ma non ne sono sicuro. Oggi è morto un altro soldato italiano in Afghanistan....che è lontano. Non so dire se tutti si sentano toccati, io si perché sono sopravvissuto ad un conflitto".A proposito di questo suo ultimo film il regista ricorda: "Quando Antony Minghella mi propose di realizzarlo, nel 2002, ero molto stanco e non mi sentivo pronto a riaffrontare il tema della guerra. - racconta - Tornarci è doloroso, ma dopo aver letto la storia ho pensato che avrei scritto almeno la sceneggiatura. Poi mi chiamò anche Sidney Pollack, dicendomi 'hai l'esperienza giusta, dovresti farlo tu....'. E' per questo che oggi sono qui". In questo film Tanovic voleva raccontare uno degli aspetti della guerra, ovvero le tracce che lascia nella vita delle persone che la vivono.L'esperienza diretta del conflitto ha aiutato nell'interpretazione anche Christopher Lee, che ha raccontato di non essere tornato a casa per sei anni, dal 1941 al 1946, e di aver conosciuto diversi fronti: "Tutte le guerre sono uguali e riguardano tutte principalmente la politica, ma le emozioni vissute non si dimenticano".Del film colpiscono i dialoghi arguti e sarcastici, che sottolineano con intelligenza temi universali come l'amore, la morte e il senso di colpa. Il dramma della guerra si intreccia a quello individuale e trova nell'interpretazione di Colin Farrell un'espressione forte e veritiera. Girato tra Irlanda (Dublino anni ottanta) e Spagna (ricostruite zone belliche), il film è stato dedicato ad Antony Minghella e Sidney Pollack. Distribuito in Italia da Rai Cinema 01, uscirà nelle sale il 27 novembre.

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