Ru486/ Pd: Il governo non allunghi gli artigli sulla legge 194

Ru486/ Pd: Il governo non allunghi gli artigli sulla legge 194 Finocchiaro: Gioca partita tutta politica sulla pelle delle donne

Roma, 27 nov. (Apcom) - Dopo lo stop alla commercializzazione della pillola abortiva Ru486, il Pd chiede al governo di non "allungare gli artigli" sulla legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza."Mentre attendiamo il parere del governo sulla Ru486, annunciato da esponenti della maggioranza come imminente, ci chiediamo come mai, se ritenuto passaggio necessario per la commercializzazione della pillola, non sia stato richiesto prima", afferma in una nota la senatrice Vittoria Franco. "E' stata un'inadempienza che il governo vuole attribuire all'Aifa, o forse, come noi crediamo, c'è una volontà politica da parte della maggioranza di fermare l'introduzione della Ru486 nel nostro Paese? Ma è bene che la maggioranza scopra le sue carte e che dica apertamente che cosa intende fare per la Ru486 e soprattutto - sottolinea Franco - che non allunghi gli artigli sulla legge 194, speriamo che non sia questo il vero obiettivo. Sappiano Gasparri e gli esponenti del governo che su questa strada troveranno la nostra più ferma opposizione e quella delle donne italiane".In una distinta nota, Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd a Palazzo Madama, sostiene che l'esecutivo "non dice la verità". "Bene ha fatto Livia Turco a precisare i termini della questione. Il governo sta tentando in modo surrettizio di impedire l'utilizzo e la commercializzazione della Ru486 e di fatto arrivare ad una modificazione della 194", afferma Finocchiaro. "Il governo non dice la verità e gioca una partita tutta politica sulla pelle delle donne. Anche l'Aifa nella sua relazione aveva previsto con chiarezza i termini del ricovero. Di che c'è da discutere e che altro c'è da chiarire? L'indagine conoscitiva doveva servire, e per questo noi avevamo detto di si, ad estrapolare le migliori prassi per l'utilizzazione della Ru486. Il governo invece ha utilizzato i lavori della commissione Sanità, e quindi il Parlamento, per i suoi obiettivi politici". Livia Turco aveva affermato: "Il ministro Sacconi e il sottosegretario Roccella stanno impedendo l`utilizzo della pillola Ru486 in modo surrettizio con il pretesto della salute delle donne e il rispetto della stessa 194".Il senatore Ignazio Marino, da parte sua, si rivolge in questi termini a Roccella: "Perché non si impegna a far iniziare una campagna informativa sulla contraccezione e sull'uso dei profilattici - afferma a 'RepubblicaTv' - anche come mezzo di prevenzione di malattie nei gruppi sociali più a rischio con particolare attenzione alle donne immigrate ed agli adolescenti? Sarebbe di gran lungo un lavoro più utile nell'interesse delle salute".

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