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Giovedì 18 Novembre 2010
Saviano/Avvenire attacca:Sconcertante suo elogio eutanasia in tv
Saviano/Avvenire attacca:Sconcertante suo elogio eutanasia in tv Anche da lui 'legalità ad personam':non rispettare leggi sgradite
Roma, 18 nov. (Apcom) - Affondo contro Roberto Saviano dal quotidiano della Cei 'Avvenire' per il suo discorso a 'Vieni via con me' su fine vita, morte assistita ed eutanasia e, più in generale, per il modo unilaterale in cui trasmissione e conduttire hanno affrontato il tema. "Il campione della legalità - è il titolo di un editoriale odierno del quotidiano dei vescovi- elogiò la non legge"."Sappiamo bene che criticare un 'mostro sacro' - si legge nell'editoriale - è partita a perdere. Ma si potrà pure dissentire da Roberto Saviano senza passare per camorristi, fascisti o disfattisti". E "lunedì sera a 'Vieni via con me' è andata in onda una pagina sconcertante di quella 'dittatura dei sentimenti' che sembra ormai voler legittimare ogni tragitto individuale e anche ogni scelta estrema, anche oltre la razionalità umana. Saviano, con la sua performance si è reso colpevole - accusa Domenico Delle Foglie che firma su Avvenire- del più grave degli addebiti che si possono avanzare nei confronti di un cultore della laicità. Ha eliminato con un tratto di penna la cultura del dubbio: ha bruciato in pochi minuti secoli di severa laicità per secoli sbattuta in faccia ai credenti"."Ci è toccato ascoltare dalla voce di Saviano la 'certificazione' che per una manciata di euro negli ospedali è possibile ottenere l'eutanasia. Lui che è un professionista e un campione della legalità perchè non denuncia alla Magistratura la violazione della legge anzichè elogiarla? Ci sono leggi che secondo lui e secondo Fazio, campione dei sornioni, si possono violare senza pagare dazio? Che differenza c'e' fra quanti cercano di farsi 'leggi ad personam' e quanti giustificano - domanda Avvenire- chi non si sottomette alla legge vigente. La coscienza, come anche Saviano pretende di insegnare, è un tempio interiore da salvagurdare. Ma lo è sempre: dinanzi alla mano omicida del camorrista sia dinanzi a quella presuntuosa ed autoritaria, che si erge ad affamare e assetare l'inerme". "
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