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Mercoledì 07 Ottobre 2009
Scuola/ Nuove superiori, per partire in 2010 Gelmini cambia iter
Scuola/ Nuove superiori, per partire in 2010 Gelmini cambia iter Parere prima a commissioni parlamentari, ma nodo regioni rimane
Roma, 7 ott. (Apcom) - Malgrado le difficoltà il ministrodell'Istruzione, Mariastella Gelmini, mantiene la fermaintenzione di avviare la riforma delle superiori già a partiredal prossimo anno scolastico: a seguito del blocco dei lavori suitemi scolastici tra il governo e la conferenza delle regioni, chepotrebbe far slittare i tempi dell'impianto di riforma, ilresponsabile del Miur ha oggi annunciato, durante un'audizionealla commissione cultura della Camera, di avere inviato glischemi di regolamento delle nuove superiori direttamente allecommissioni parlamentari.L'operazione di sovvertire il normale iter di autorizzazionedella riforma, chiedendo il parere prima delle Camere e dopo allaconferenza Stato-regioni, permetterebbe, nei piani del ministro,di rispettare la tempistica necessaria alla sua attuazione. Percautelarsi Gelmini ha comunque fatto sapere, sempre durantel'audizione di oggi, che il Miur posticiperà di almeno un mese iltermine per le iscrizioni degli alunni che attualmentefrequentano la terza media alla scuola secondaria superiore.Anche perché al momento il `nodo' dei governatori appare moltodifficile da sciogliere: anche se non è vincolante perl'approvazione finale, il loro giudizio sulla riforma dellasecondaria superiore sarà molto importante poiché, proprio sullabase alle novità espresse nell'innovativo testo, le regionisaranno chiamata alla responsabilità di gestire `in toto' ilsegmento dell'istruzione professionale.E su questo punto molte regioni, soprattutto quelle del sud, conmeno risorse finanziarie, ed in particolare con giunta dicentro-sinistra, hanno da tempo espresso le loro perplessità.Mentre altre, ad iniziare dalla Lombardia, che già da quest'annoha adottato un modello sperimentale di gestione autonoma deicorsi professionali, sarebbero già pronte.Il braccio di ferro con il governo starebbe anche condizionandol'avvio già per questo anno scolastico delle sezioni primavera,atteso con impazienza da oltre 20.000 famiglie.: "all'ultimariunione Stato-Regioni, queste ultime - ha detto il nuovoassessore all'istruzione della Regione Lazio, Marco Di Stefano,coordinatore degli assessori regionali all'Istruzione, subentratoa Silvia Costa, eletta nel Pd al Parlamento europeo - si sonopresentate con il parere favorevole su tali sezioni, parere cheil governo non ha accettato. Il ministero infatti ha condizionatol'accordo per riattivare le sezioni all'espressione del pareresulla riforma della scuola secondaria superiore, argomentodelicato e con pesanti ricadute sull'utenza, sul quale anche leregioni chiedono invece ulteriori approfondimenti, soprattuttoper quanto attiene i licei e gli istituti professionali".Nei giorni scorsi il ministro dell'istruzione Maria StellaGelmini aveva lanciato un appello per superare la fase di stallo:"Non voglio entrare nel merito dei motivi che hanno causatoquesta situazione- ha detto il ministro- ognuno ha le proprielegittime ragioni da far valere, pero' non e' accettabile chetemi come l'avvio della riforma della scuola secondaria superioree l'avvio delle sezioni primavera rimangano bloccati".Un appello che però Vasco Errani, presidente della conferenzadelle regioni, ha rispedito al governo: "Ci troviamo in unasituazione di stallo - ha detto Errani - con le regioni cherivolgono da sei mesi al governo le stesse richieste. Spero chel'appello del ministro Gelmini sia pertanto rivoltoall'esecutivo. Noi comunque ce la stiamo mettendo tutta".Alla luce di questa situazione, priva di spiragli, almeno nelbreve periodo (proprio oggi Errani ha convocato i governatori perdopodomani inserendo all'ordine del giorno della seduta unagenerica "informativa sui rapporti con il governo"), il ministroha così pensato di non perdere tempo e rivolgersi subito allecommissioni parlamentari. Le quali avranno un mese di tempo peresprimersi.Nel frattempo, spera sempre Gelmini, i rapporti con le regionipotrebbero essere mutati in meglio. In tal caso, se daranno illoro parere, sarebbe comunque una corsa contro il tempo: il testodi riforma delle superiori dovrebbe poi passare all'esame delpresidente della Repubblica, per la firma finale, ed infineapproderebbe in gazzetta ufficiale.Salvo modifiche dell'ultimo momento, le novità contenute nellariforma (meno ore ai professionali, nuovi licei, accorpamentodelle classi di concorso degli insegnanti, ecc.) verrebberoapplicate al biennio iniziale: quindi ad oltre un milione distudenti. I sindacati hanno già posto il loro veto: se la riformadeve proprio entrare in vigore, hanno fatto sapere partecipandoai tavoli tecnici, va applicata solo al primo anno.Alg
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