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Martedì 10 Novembre 2009
Sud/ Cei: Clan mafiosi fuori da Chiesa, serve impegno di tutti
Sud/ Cei: Clan mafiosi fuori da Chiesa, serve impegno di tutti Vescovi in assemblea approvano documento su Mezzogiorno
Assisi, 10 nov. (Apcom) - Era il maggio del 1993 quando, a unanno circa dall'uccisione dei giudici Falcone e Borsellino,Giovanni Paolo II denunciò per la prima volta la "mafia". Disseproprio così, chiamandola, inusualmente, per nome. "Dio - affermòin un discorso a braccio nella Valle dei Templi di Agrigento - hadetto non uccidere: nessuna agglomerazione umana, mafia, puòcalpestare questo diritto santissimo di Dio". Tuonò, Wojtyla: "Lodico ai responsabili: Convertitevi. Una volta verrà il giudiziodi Dio!". Parole che riecheggiano ancora oggi tra i vescoviitaliani. Tanto che, mentre la magistratura torna ad occuparsi diquegli omicidi e della 'trattativa' tra Stato e Cosa nostra,mentre l'opinione pubblica si interroga sui legami tracriminalità organizzata e politica, il tema rimbalza anche adAssisi, dove si tiene l'assemblea generale straordinaria dellaConferenza episcopale italiana.I vescovi approveranno oggi un documento dedicato al Mezzogiorno.Sul Sud concentrano da tempo la loro attenzione. Preoccupatidalle intemperanze della Lega e dall'effetto della crisieconomica (proprio ieri il cardinal Bagnasco ha indicato ilmeridione come area a cui prestare particolare attenzione),affronteranno anche il tema della criminalità organizzata. E seClaudio Magris, dalle colonne del 'Corriere della sera', hachiesto alla Chiesa di "pronunciare ad alta voce una scomunicaufficiale e specifica" dopo la diffusione di un video cheritraeva un omicidio in pieno giorno a Napoli, oggi è un vescovosiciliano, interpellato dai giornalisti, a rispondere."Non c'è bisogno di comminare esplicite scomuniche - spiega ilsegretario della Cei, mons. Mariano Crociata - perché chi faparte di queste organizzazioni criminali già automaticamente èfuori dalla comunione ecclesiale anche se si ammanta direligiosità". La memoria va ai 'pizzini' che Bernardo Provenzanoconservava nella sua Bibbia. Crociata però puntualizza: "Non sirisolve questo dramma sociale solo richiamando, come è doveroso,l'esclusione dalla Chiesa, ma con l'impegno di tutti".Ska101831 nov 09
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