Terrorismo/ Dopo Detroit, minaccia da Yemen. Guai per Obama

Terrorismo/ Dopo Detroit, minaccia da Yemen. Guai per Obama Il presidente interrompe le vacanze alle Hawaii

New York, 28 dic. (Apcom) - In attesa che il presidente americano Barack Obama dica la sua sull'attentato (sventato per un soffio) contro un volo diretto a Detroit il giorno di Natale, una nuova minaccia targata al Qaida tiene occupata Scotland Yard e sposta i riflettori sullo Yemen, il nuovo porto franco dell'estremismo islamico.Venticinque cittadini britannici, tutti di origini yemenite, sarebbero stati addestrati in campi di al Qaida e sarebbero in attesa di un segnale per entrare in azione. Sono tutti nati e cresciuti nei dintorni di Londra, a Bradford, Luton e Leytonstone e potrebbero tentare di compiere attentati su voli di linea. Lo stesso Umar Abdulmutallab, il nigeriano di 23 anni, l'autore del fallito attentato contro il volo 253 della Northwest Airlines diretto a Detroit avrebbe detto all'Fbi che altri estremisti si preparavano a seguire il suo esempio. Secondo Scotland Yard è legittimo temere che "Abdulmutallab fosse il primo di molti pronti a colpire aerei e uccidere decine di miliaia di persone. Sappiamo che ci sono quattro o cinque cellule di estremisti britannici in Yemen". Alla minaccia dà voce il tabloid britannico The Sun, mentre negli Usa l'ipotesi di un nuovo pericolo è rilanciata dal tabloid New York Post.L'attentato ha rovinato le vacanze alle Hawaii del presidente Obama, tanto da convincerlo a un intervento fuori programma di fronte alle telecamere questa sera alle 21 dalla base dei marine di Kaneoho. Il presidente e il suo governo sono da giorni nel mirino dei critici per il clamoroso svarione dei controlli sulla sicurezza aerea, nonostante i miliardi di dollari spesi dal giorno dell'11 settembre 2001. Com'è possibile che un estremista già in passato segnalato dalle autorità sia riuscito a salire a bordo di un volo diretto negli Stati Uniti armato di esplosivo e con un regolare visto americano? Com'è possibile che l'uomo fosse nell'elenco dei sospetti di terrorismo delle autorità britanniche (gli era stato rifiutato un visto studentesco), ma non di quelle di Washington?Il segretario alla Sicurezza Interna Janet Napolitano ha ammesso di non essere soddisfatta per l'accaduto e ha annunciato l'avvio di una inchiesta. Ma è troppo tardi, le polemiche sono già in atto e il governo porge il fianco all'opposizione repubblicana sul nervo scoperto della lotta al terrorismo. Anziché esplodere, le sostanze chimiche portate a bordo da Abdulmutallab hanno provocato un principio di incendio e l'intervento dei passeggeri ha posto fine al pericolo.Nel frattempo l'incidente ha provocato disagi e aumentato il livello di controlli per i viaggiatori nei principali aeroporti americani. Napolitano ha annunciato una revisione sia degli elenchi dei sospetti, che nei controlli all'imbarco. Se Abdulmutallab fosse stato sottoposto a test per la presenza di esplosivi, la sostanza che portava legata alla vita sarebbe stata segnalata. Ma il metal detector, nel suo caso, non bastava.

© RIPRODUZIONE RISERVATA