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Giovedì 05 Novembre 2009
Udc/ Casini parla con Berlusconi e vede Bersani,i suoi scalpitano
Udc/ Casini parla con Berlusconi e vede Bersani,i suoi scalpitano Il 'nuovo centro' al bivio,correre da soli ma anche con qualcuno
Roma, 5 nov. (Apcom) - Se avesse voluto infierire sull'ex alleato Pier Ferdinando Casini chi, da quando l'Udc ha scelto di smarcarsi da Silvio Berlusconi, lo accusa di mettere in atto la strategia dei due forni di andreottiana memoria, avrebbe ieri avuto pane per i suoi denti: ore 17.30, palazzo dei gruppi di Montecitorio, a pochi uffici di distanza i centristi dialogano da un lato con l'ex segretario del Pd, Pierluigi Bersani, dall'altro con Niccolò Ghedini e tutta la consulta della giustizia del Pdl. Una coincidenza del tutto casuale che, tuttavia, fotografa i giorni particolarmente 'agitati' che vive il partito di via dei Due Macelli.Per il partito di Casini non sono giorni facili: il nodo delle alleanze alle elezioni regionali non turba soltanto i sonni dei suoi 'corteggiatori' in casa Pd e Pdl, ma anche quelli del corteggiato. La parola d'ordine è "andare da soli", come ha ribadito l'ex presidente della Camera a Bersani, ma l'Udc non nasconde che sta cercando "convergenze impostate su programmi chiari". E per quanto i centristi predichino l'equidistanza da destra e sinistra, di certo l'incontro clou di questi giorni di trattativa è considerato quello di venerdì alle 16 - i centristi hanno chiesto che si tenga a Palazzo Chigi e non a Grazioli - tra Casini e Berlusconi. L'ex presidente della Camera ci tiene parecchio se è vero che una delle ragioni che hanno fatto saltare il vertice tra Berlusconi, Fini e Bossi è stata evitare di decidere senza Casini. E' evidente che da vertice di domani dipenderanno anche gli eventuali accordi con il Pd di Bersani che per ora restano in sospeso.Le alleanze a macchia di leopardo sono possibili ma l'Udc deve fare i conti anche con i dirigenti locali: "A tutti e non solo a una parte di loro - ragionava ieri un dirigente Udc - si può chiedere di nuovo di andare da soli. Non si può dire solo a una parte, 'voi rinunciate ai posti di assessore'". E le alleanze a macchia di leopardo hanno anche un'altra controindicazione: "O sono bilanciate tra Pd e Pdl, o se sbilanciate da una parte o dall'altra possono sembrare il preludio per una futura alleanza a livello nazionale". Questa attina Casini affronterà gli amministratori provinciali dell'Udc in una assemblea a Roma che si preannuncia tutt'altro che semplice per il partito di via dei Due Macelli.
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