Ue/ Funzionari protestano per polemiche su aumento 3,7% stipendi

Ue/ Funzionari protestano per polemiche su aumento 3,7% stipendi Per alcuni leader, come Brown, non è ragionevole con la crisi

Bruxelles, 14 dic. (Apcom) - I funzionari europei non vogliono rinunciare al loro aumento di stipendio del 3,7% per via della crisi. E oggi hanno organizzato una piccola manifestazione nella sede del Consiglio europeo, con tanto di megafono, dopo aver incrociato le braccia per tre ore."Il mio stipendio è buono", ammette Licinia Dias, segretaria del Consiglio, che, con 18 anni di anzianità, guadagna 4.000 euro netti al mese. "Ma non avrei lasciato il sole del Portogallo per venire a Bruxelles senza motivi". Come alcune centinaia di funzionari e di agenti a contratto, Licinia Dias è stata per tre ore nel grande androne del Consiglio a Bruxelles. Nelle stanze del palazzo, gli ambasciatori dei Ventisette erano nuovamente riuniti per discutere il caso. A margine del vertice europe di venerdì scorso, numerosi leader Ue, tra cui il premier britannico Gordon Brown, aveva evidenziato la necessità di essere "ragionevoli" in tempo di crisi. Alcuni governi hanno dovuto congelare i salari dei loro funzionari.La Commissione europea propone di concedere un aumento salariale automatico del 3,7% ai circa 44.500 funzionari che lavorano per le tre istituzioni europee, ossia Commissione, Consiglio e Parlamento. "Abbiamo ovviamente una crisi mondiale. Ma qui abbiamo una crisi di fiducia con certi Stati europei", urla un sindacalista nell'altoparlante, tentando di scaldare l'atmosfera e aggiungendo: "Se non si applica la legge, sarà il Far West"."Gli Stati non vogliono rispettare i loro impegni", lamenta il francese Fabien Durand, rappresentante a tempo pieno del sindacato 'Rinnovo e democrazia' alla Commissione Ue. Il funzionario, che guadagna 9.000 euro al mese, aggiunge: "Siamo entrati in una crisi economica grave. Ma è grazie alle istituzioni europee che si è potuto evitare il peggio. Senza funzione pubblica europea, sarebbe impossibile avere delle riforme." "Non moriremo di fame, questo è certo", ammette Abramo Landi, informatico della Commissione, che guadagna 6.000 euro e che apprezza, a 37 anni, la "sicurezza del lavoro". Ma nota che i consulenti esterni che deve coordinare sono trattati molto meglio, con 800 euro al giorno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA