apcom
Martedì 10 Novembre 2009
Ue/ Miliband a sorpresa a Berlino, rilanciata sua candidatura?
Ue/ Miliband a sorpresa a Berlino, rilanciata sua candidatura? La stampa britannica molto cauta
Roma, 10 nov. (Apcom) - A Berlino, ieri sera, c'era anche David Miliband. La presenza alle celebrazioni per il ventesimo anniversario della caduta del Muro del ministro degli Esteri britannico non è passata affatto inosservata, soprattutto perché non prevista.Immediatamente, sulla stampa britannica ed europea, sono ripartite le speculazioni sulla sua possibile candidatura alla poltrona di Mister Pesc, il futuro capo della diplomazia europea. Fino a ieri sembrava infatti esclusa, in considerazione anche del diniego espresso dallo stesso Miliband al presidente dei socialisti europei Paul Rasmussen. Le quotazioni di Massimo D'Alema erano automaticamente balzate in avanti.Oggi gli osservatori ingranano la retromarcia: l'arrivo di Miliband al fianco di Gordon Brown al castello di Bellevue, residenza del presidente tedesco Horst Koehler, seguita in serata da una lunga conversazione con il neo ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, hanno rimescolato le carte. Ma, soprattutto la stampa britannica, sottolinea come il trasferimento di Miliband a Bruxelles sarebbe un colpo durissimo non solo per l'avvenire del Labour Party ma anche per la vita famigliare del giovane ministro, 44enne e padre di due figli piccoli.Frederik Reinfeldt, il premier svedese (che ha la presidenza semestrale dell'Ue), che tira le file di tutta la scena, tiene la bocca cucita: è chiaro infatti che le grandi capitali europee preferiscono un presidente Ue di un piccolo paese e un ministro degli Esteri di peso (ipotesi che favorisce le candidature di Miliband e D'Alema); e se il presidente dovrà essere un cristiano-democratico, necessariamente il capo della diplomazia dovrà provenire dalle file dei socialdemocratici.Bisognerà quindi attendere di sciogliere il "nodo Tony Blair" prima di convocare il vertice speciale per annunciare le candidature: atteso per questa settimana, sarà con tutta probabilità rinviato alla prossima, poiché "Reinfeldt - ha riferito un suo stretto collaboratore al Times - non convocherà il summit finché non sarà certo dei risultati".
© RIPRODUZIONE RISERVATA