Usa/ Sanità, Obama ci riprova: torna la "public option"

Usa/ Sanità, Obama ci riprova: torna la "public option" Reid pronto a riproporre l'idea al voto del Senato

New York, 23 ott. (Apcom) - Barack Obama ci riprova. Con una mossa in extremis poco prima che la sua riforma della sanità arrivi nell'aula del Senato i suoi più fedeli senatori si apprestano a proporre di nuovo "l'opzione pubblica", ovvero l'ingresso diretto dello Stato nel mercato assicurativo privato. A guidare la strategia è il leader di maggioranza in Senato, Harry Reid, che ha discusso la questione in un incontro privato alla Casa Bianca nei giorni scorsi e che sta cautamente calcolando i voti su cui il suo partito può contare in favore del piano.Secondo quanto riportato dal New York Times l'ipotesi sarebbe quella di introdurre una clausola che consentirebbe ai singoli Stati di rinunciare alla discussa "public option" al momento dell'attuazione del piano, in modo da evitare l'opposizione sei senatori più scettici. L'idea della creazione di una compagnia assicurativa pubblica è uno dei nodi più contestati della riforma. Obama ha detto però più volte che a suo avviso sarebbe la soluzione migliore per costringere le compagnie ad abbassare i costi stratosferici delle polizze americane.Obama non è intervenuto direttamente nella nuova proposta lasciandone la gestione completamente nelle mani di Reid. Appena poche settimane fa "l'opzione pubblica", che è valsa ad Obama le accuse di socialismo da parte della destra più conservatrice, sembrava definitivamente nel cassetto. La commissione Finanze del Senato bocciò infatti l'ultimo tentativo di reintrodurla con il voto anche di una manciata di democratici.Attualmente però in tutte le altre versioni esistenti della riforma Obama è contenuto l'ingresso dello Stato nel mercato assicurativo. Sia cioè nella bozza uscita dalle altre commissioni del Senato sia nelle tre proposte avanzate alla Camera, dove il partito del presidente ha una maggioranza molto più forte che al Senato e dove Obama può contare sul sostegno della presidente dei deputati, Nancy Pelosi, strenua sostenitrice della "opzione pubblica" che è sempre riuscita finora a convincere i suoi colleghi ad appoggiare la strategia della Casa Bianca.

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