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Venerdì 03 Dicembre 2010
Wikileaks/ Sondaggio Swg: Per 64% italiani Assange è benefattore
Wikileaks/ Sondaggio Swg: Per 64% italiani Assange è benefattore Su Affaritaliani.it. Per 65% no limiti pubblicazione notizie
Roma, 3 dic. (Apcom) - La maggioranza degli italiani (64%) pensa che il fondatore di Wikileaks Julian Assange sia un benefattore, un Robin Hood del terzo millennio. Soltanto il 36% lo definisce un delinquentello dell'era informatica. E' il risultato di Trendsetting, il sondaggio realizzato da Affaritaliani.it e Swg. La pubblicazione delle notizie non deve avere alcun limite o condizionamento secondo il 65% del campione. Deve invece tener conto della ragion di Stato o delle conseguenze che può provocare per il 35% degli intervistati.L'azione dei governi mondiali verso la fuoriuscita delle notizie riservate dovrebbe essere orientata alla incentivazione della trasparenza secondo il 63% degli italiani. Serve una repressione delle pubblicazioni solo per il 27%. I governi non dovrebbero fare nulla secondo il 10% del campione. I contenuti dei dispacci pubblicati da Wikileaks riguardanti il governo italiano sono irrilevanti per il 46% dei cittadini. Il 31% ritiene che siano sorprendenti e il 23% pensa che siano importanti dal punto di vista degli storici.L'ANALISI DI SWG - "La maggioranza degli italiani ritiene che, aldilà della ragion di Stato, sia giusto che le notizie in possesso di Wikileaks siano pubblicate e non considera Assange un delinquente dell`era informatica. Nonostante le dichiarazioni del ministro Frattini, la gran parte concorda quindi sulla necessità di incentivare la trasparenza piuttosto che sulla repressione dell`iniziativa. Se si considera poi che solo il 30% è sorpreso dalle rivelazioni - in quanto metà le valuta irrilevanti e quasi un quarto reperto a beneficio degli storici - sembra evidente che l`impatto sull`opinione pubblica è di dimensioni limitate".L'indagine è stata condotta da Swg attraverso il sito di Affaritaliani.it su un campione nazionale di 600 soggetti maggiorenni nei giorni 2 e 3 dicembre 2010
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