Auto e Moto
Sabato 11 Settembre 2010
''A rischio 2mila posti di lavoro''
Ma Ecclestone parla con Flammini
Perché proprio in quel momento il comitato Uniti per l'autodromo apre le braccia per accogliere adesioni, che arrivano in primis da Angelo De Biasio, presidente del consiglio provinciale, e dai comuni di Vedano al Lambro e Varedo, rappresentati dai sindaci Patrizia Lecchi e Sergio Daniel.
Musica per le orecchie dei presenti, come musica è il rombo dei motori in sottofondo. Lo sottolinea il cerimoniere dell'evento, Ezio Zermiani, che a più riprese si lancia in un accorato appello per la difesa di Monza dall'attacco di Roma. «Sì, è quasi un concerto», spiega il giornalista in riferimento alle monoposto che sfrecciano.
«Siamo nel pieno del ciclone di polemiche e la cosa mi fa molto piacere. Perché non c'è da scherzare, con il Gp di Roma. India, Corea, Russia: questi sono i nuovi mercati, è lì che ci sarà un Gp perché lì sono in grado di pagare. Mettiamoci in testa che la mentalità di Ecclestone è proprio questa: se dovesse trovarsi nella situazione di scegliere, a parità di condizioni, Bernie strizzerebbe l'occhio a Roma, non a Monza. Perché è lì che c'è questa parvenza di mantello statale che darebbe garanzie più solide. Ma non dimentichiamoci che nel 2012 scade il Patto della Concordia e se sarà spaccatura il ruolo della Ferrari sarà decisivo. In questo senso, l'assoluzione di Parigi di mercoledì è da leggersi proprio come una volontà di non fare arrabbiare la Rossa».
Arrabbiati eccome lo sono Dario Allevi e Marco Mariani, che riprendono da dove avevano lasciato. Ovvero dalle accuse di martedì, in conferenza stampa di presentazione del Gp. «Non possiamo permetterci il lusso che qualcuno metta in discussione l'unicità di Monza», spiega il presidente della Provincia. «Non è un discorso romantico, ma economico. Ed è giusto che in questa battaglia siano coinvolti tutti, anche i sindacati. Per questo mi appello a tutte le forze politiche perché almeno questa volta si superino speculazioni e divisioni. Serve restare insieme. Da Roma giungono ramoscelli d'ulivo, ma che sia il Gp d'Europa, del Vaticano o di Alemanno le parole restano le stesse: non c'è spazio. Ma è vergognoso che ora, in questo momento, non sia presente la Sias».
«Non si vuol minacciare nessuno - continua Mariani - ma ribadisco che ognuno deve avere il coraggio di dire chiaramente da che parte è: il silenzio non è ammesso».
E mentre ancora Zermiani sottolinea come «la stessa Germania, motore d'Europa, abbia dovuto rinunciare al Nurburgring perché non avrebbe potuto garantire due appuntamenti», il presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza, Carlo Edoardo Valli, snocciola dati crudi: «Il Gp di Roma costerebbe a Monza e a Milano circa duemila posti di lavoro. La perdita di immagine e di brand sarebbe di 350 milioni di euro, 10 milioni sarebbero di perdita solo per l'indotto turistico».
E mentre l'assessore allo sport del capoluogo brianteo, Andrea Arbizzoni, punta al rilancio di MonzaPiù, anche Cesarino Monti auspica che siano i vertici della politica a interessarsi direttamente della vicenda. «Perché Berlusconi e i vertici del Pd non si sono mai espressi, solo Bossi l'ha fatto» commenta il senatore della Lega Nord. «Anche Antonio Di Pietro è per Monza», aggiunge Sebastiano La Verde, capogruppo provinciale Idv.
Stefano Arosio
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