Lesmo - Ultima tappa europea domani per la MotoGp sul nuovo circuito spagnolo di Aragon. Nota per essere una pista molto spettacolare, formata da veloci curve e dislivelli impegnativi, il tracciato situato al nord della penisola iberica dista circa 250 chilometri da Barcellona. Favoriti d'obbligo i due piloti di casa che hanno dominato le ultime prove di campionato, Pedrosa da un lato e Lorenzo dall'altro. Per il primo, si tratta di conquistare un successo che possa tenere ancora vive le speranze di acciuffare in extremis un mondiale che sembra aver già varcato la porta di casa del connazionale Lorenzo.
Il pilota Yamaha guida la classifica con 63 punti di vantaggio sull'alfiere Honda ed ovviamente farà di tutto per centrare l'obiettivo primario di fare punti e salire sul podio, anche se la terza vittoria in Spagna dopo quelle già ottenute a Jerez e Barcellona sarebbero un grande regalo per i suoi numerosi tifosi. Occhi puntati però anche su Valentino Rossi. Dopo le deludenti due prove di agosto, la gara disputata sulla costa romagnola ha visto tornare competitivo il nove volte iridato giunto terzo e che ora nutre voglia di riscatto: «E' eccitante correre in un nuovo circuito e dopo Misano, sarà molto interessante vedere i progressi di Valentino sulla via del recupero» dice Davide Brivio, team manager del pilota italiano.
Giochi ancora aperti, seppur formalmente per il titolo iridato 2010, praticamente chiuso invece in questa settimana per la casa di Iwata, il mercato piloti del prossimo anno. Dopo l'addio di Rossi destinazione Ducati ed il passaggio di Ben Spies dal team Tech 3 alla formazione ufficiale di motoGp al fianco di Lorenzo (di cui però si aspetta ancora l'ufficialità del rinnovo), anche la squadra impegnata nel mondiale Superbike ha trovato i suoi due nuovi piloti. A posto di James Toseland e Cal Crutchlow, quest'ultimo promosso in MotoGp al posto di Spies, la formazione brianzola sarà composta da Marco Melandri ed Eugene Laverty, attuale secondo nel mondiale Supersport, con un obiettivo ambizioso, ma alla portata della casa dei tre Diapason: vincere il titolo.
«Giudico l'arrivo di Meandri molto positivo anche perché ho fatto il possibile per portarlo in squadra e porterà esperienza e notorietà a noi ed al campionato – dice Massimo Meregalli, team manager – Avrebbe potuto rimanere in motoGp, ma ha preferito essere in un team ufficiale per vincere il campionato». Continua quindi la filosofia Yamaha; avere un pilota esperto in squadra per puntare al titolo, affiancandolo ad una più giovane da far crescere e portarlo come accaduto per Ben Spies e Cal Crutchlow nella MotoGP.
Diego Onida
© RIPRODUZIONE RISERVATA