«È il primo impianto del genere in Italia - ha detto Formigoni, prima di sottoscrivere l'intesa con Eni - finanziato con un bando regionale di 2 milioni e 100 mila euro». Il progetto prevede l'apertura di una seconda stazione di servizio simile, in fase di realizzazione a Monza, e la messa in strada di una flotta regionale di 20 Fiat Panda bifuel, metano/benzina (presentate nel corso dell'inaugurazione), in grado di funzionare con la miscela metano-idrogeno. Le Panda così alimentate, in dotazione in via sperimentale alle direzioni generali di Regione Lombardia, consentono di ridurre le emissioni allo scarico di CO2 di circa l'11% rispetto al metano e del 34% rispetto all'alimentazione a benzina.
«Un progetto - ha proseguito Formigoni - nato dalla collaborazione con le imprese partner - Sapio, capofila dell'iniziativa e tra i leader della tecnologia a idrogeno, Eni, il gruppo Fiat con il centro ricerche e Fast, la Federazione italiana delle associazioni scientifiche e tecniche».
Con l'obiettivo, come ha ricordato il direttore generale di Eni, Caridi, di «potenziare la logistica, l'infrastruttura di servizio», in una fase di grande crescita, molto sensibile nel 2009, dei veicoli a combustione pulita. «C'era il problema dell'uovo e della gallina - cioè come realizzare distributori se non ci sono auto a metano, ovvero come diffondere il metano da autotrazione se mancano i distributori. Così abbiamo applicato il metodo lombardo, e abbiamo fatto insieme l'uovo e la gallina: nuovi impianti di distribuzione e incentivi per l'auto a metano. Con lo scopo di continuare a migliorare la qualità dell'aria. Continueremo a farlo potenziando gli impianti - tutte le nuove autostrade, Brebemi, Pedemontana, Tem, Broni-Mortara - avranno obbligatoriamente aree di servizio con la colonnina del metano - e incentivando economicamente l'acquisto di vetture a basso impatto».
LA SCHEDA
La miscela idrogeno-metano offre molti vantaggi; la parte idrogeno contribuisce ad un'accensione più pronta della miscela e alla combustione completa, mantenendo l'autonomia della vettura quasi inalterata rispetto all'uso del metano puro e riducendo ulteriormente il già limitato contenuto di carbonio del metano. Il risultato finale è un netto miglioramento delle emissioni di CO2 e degli inquinanti tipici della combustione di idrocarburi.
Grazie al progetto Idrometano nato dall'intesa della Regione Lombardia con Eni, sara' possibile verificare l'ammontare esatto del contributo ambientale che la tecnologia potrà dare, in particolar modo nel contesto urbano. I test condotti in laboratorio sono promettenti e se verranno confermati dai risultati su strada apriranno un percorso verso la mobilità ad idrogeno facendo leva sulla tecnologia centenaria del motore a combustione interna.
Dal 2007 a oggi Regione Lombardia, oltre ad attivare le proprie leve normative e di affiancamento agli Operatori del settore, ha messo a disposizione 6 milioni di euro per l'apertura di 27 nuovi impianti. In questo modo il numero degli impianti di distribuzione per auto di metano è aumentato da 26 nel 2001 agli attuali 86.
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