Auto e Moto
Mercoledì 09 Settembre 2009
Monza difende il suo Gran premio
Mariani: «A Roma né ora né mai»
Ma a tener banco, appunto, è stata la polemica sul progetto di disputare, forse già nel 2011, una gara di Formula Uno a Roma. Polemica che si è trasformata anche in una occasione di confronto-scontro fra Nord e Sud Italia, per la forte presenza della Lega nelle amministrazioni locali della provincia lombarda. In ballo, oltre al giro d'affari, ci sono la visibilità e il prestigio conquistati in ottant'anni di storia dal Gran Premio di Monza, diventato un simbolo dell'Italia dei motori, oltre che uno degli appuntamenti più importanti e seguiti del Circo della Formula 1. E questo lo dicono anche i numeri: i tifosi attesi all'Autodromo nel fine settimana sono 90-130 mila, mentre la copertura mediatica sarà garantita da ben 64 emittenti per un totale di circa 600 milioni di spettatori a livello mondiale.
«Faremo di tutto affinchè il Gran Premio d'Italia rimanga a Monza. E' importante tenere alta la guardia perchè non vuol dire che se oggi si parla meno di un Gran Premio di Roma le cose comunque non si stiano muovendo. Anzi - ha dichiarato il sindaco di Monza, Marco Mariani - E' un simbolo di assoluta importanza, cui non intendiamo rinunciare. E' come se volessero togliere il Palio da Siena», ha rincarato il primo cittadino della città brianzola.
Più colorito il commento dell'Assessore alla Cultura della Regione Lombardia, Massimo Zanello: «Disputare un Gran Premio a Roma sarebbe un danno per tutti, soprattutto per la città capitolina che non è attrezzata e non ha bisogno di una gara di Formula Uno per attirare turisti». Zanello ha poi rivolto una critica direttamente al sindaco di Roma Gianni Alemanno, uno dei sostenitori più entusiasti dell'iniziativa, il quale «probabilmente pensa che Roma sia la capitale dell'impero, dimenticandosi però che i soldi glieli diamo noi (del Nord ndr)».
Più disponibile ad esaminare l'ipotesi di un Gran Premio a Roma, ma non a scapito della gara monzese, il presidente della Csai Angelo Sticchi Damiani: «Si può considerare l'ipotesi di disputare due Gran Premi in Italia: uno su un circuito permanente come quello di Monza, l'altro su un circuito temporaneo come potrebbe essere quello cittadino di Roma. Una soluzione che permetterebbe di creare delle sinergie, ma è impensabile per questioni logistiche e di prestigio che il Gran Premio d'Italia si sposti da Monza e, in particolare, che si rinunci a un circuito permanente per uno temporaneo».
E in prima linea a difesa del Gran Premio c'è naturalmente anche l'Associazione degli Amici dell'Autodromo e del Parco di Monza già in passato protagonista di battaglie per il circuito. «Vogliamo mandare dei segnali forti perchè il territorio non vuole che il Gran Premio si muova. E non vogliamo neanche due Gran Premi perchè finirebbero con il danneggiarsi a vicenda», ha dichiarato il presidente dell'Associazione Enrico Radaelli.
Apcom
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