Per i manager e i designer di Opel, Ampera è «la prima automobile elettrica per spostarsi sempre e ovunque». Infatti, la trazione di Ampera è sempre elettrica poiché un unico gruppo di batterie agli ioni di litio da 16 kWh alimenta un motore elettrico da 150 cv che, con la carica completa, garantisce tra 40 e 80 km di funzionamento puramente elettrico a emissioni zero.
Vediamo di spiegarci meglio: il sistema di trazione elettrico, che si trova sotto il cofano accanto al motore a benzina, è composto anche da un motore di trazione, un generatore e un ingranaggio epicicloidale planetario che migliora l'efficienza generale, riducendo la velocità di rotazione combinata dei motori elettrici. A differenza di un tradizionale gruppo motore-trasmissione, non vi sono marce. In modalità estesa, che si attiva ogniqualvolta la batteria scende al livello di carica minimo, il generatore fornisce energia al motore elettrico senza soluzione di continuità tramite l'inverter.
Il generatore è azionato da un motore a benzina altamente efficiente da 1,4 litri e 63 cavalli. Si ma come ricaricare Ampera? Il problema delle colonnine introvabili è stato bypassato con il fatto che la nuova Opel è dotata di serie di un apposito cavo lungo sei metri comodamente riposto nel bagagliaio. Usando una presa di corrente standard da 230V/16A, chi guida può ricaricare totalmente le batterie in meno di quattro ore a casa sua o sotto l'ufficio, programmando il momento della ricarica al di fuori degli orari di punta quando si possono sfruttare le tariffe elettriche più convenienti.
Se questa è la rivoluzione di Ampera, va aggiunto che siamo di fronte ad una berlina quattro posti filante e slanciata, dalla spiccata personalità da stradista premium, piacevole da guidare su tutti i tracciati e con molta silenziosità anche quando la macchina è alimentata a benzina. Innovativi sono anche i tipici gruppi ottici anteriori a forma di «boomerang», tanto visibili quanto il logo Opel messo in evidenza con la griglia pronunciata. «A differenza di una tradizionale automobile elettrica, Opel Ampera può essere l'unica auto in famiglia», ha dichiarato Alain Visser, vicepresidente Marketing di Opel, che ha aggiunto: «Ampera cerca di trasformare i sogni in realtà e interpreta la filosofia e i valori del marchio Opel in un modo fortemente all'avanguardia e pionieristico. Ampera rappresenta il pensiero aziendale più verde, positivo, creativo e orientato al futuro grazie al quale affrontiamo le difficoltà che ci aspettano».
Dentro l'Ampera riflette la natura rivoluzionaria della sua propulsione. Due schermi interattivi a colori ad alta definizione, integrati nella tipica fascia anteriore avvolgente di Opel, denotano l'originalità della vettura all'interno del portafoglio prodotti della casa tedesca. Un display grafico configurabile, il Driver Information Center (DIC), sostituisce gli strumenti tradizionali davanti al posto guida. Studiato per garantire la massima facilità d'uso, il DIC è abbinato a uno schermo full-color con touch-screen disposto nel mezzo della console centrale, che funge da interfaccia primaria per tutte le funzioni di infotainment, navigazione, controllo del climatizzatore, uso dell'alimentazione e funzioni di ricarica. Accanto alla velocità indicata nel DIC, un display utile per guidare in maniera efficiente mostra una palla che rotola, si muove su o giù e cambia colore in funzione di velocità, accelerazione e frenata dell'automobile. Tenere la sfera al centro del display indica un ottimo uso dell'elettricità.
Chiudiamo con un'annotazione sui prezzi. La full elettric di Opel non è economica visto la natura e il peso specifico tecnologico del progetto che l'ha vista nascere. Stiamo parlando di 42.900 euro ma in Olanda, dove gli incentivi ecologici fanno la differenza sui listini d'acquisto, è stato fatto notare che in media un'automobilista percorre ogni giorni una settantina di kilometri, una distanza che Ampera copre interamente in modalità totalmente green. Poi vanno calcolati i bassi costi di gestione: in un anno e con una percorrenza di 15.000 km si risparmierebbero circa 600 euro rispetto ad un diesel. In più costi di manutenzione sarebbero inferiori del 15-20 per cento.
Daniele Vaninetti
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