Addio a Pologna, patron della Oak
Portò i mobili di Cantù nel mondo

L’imprenditore è morto a 86 anni nella clinica di Lugano dove era ricoverato da tempo. Iniziò con la lucidatura, poi creò la Silik e sfruttò per primo il grande potenziale dei mercati esteri

Cordoglio nel mondo dell’artigianato e del legno-arredo per la scomparsa di Virgilio Pologna, classe 1933, fondatore della Silik e poi della Oak a Cantù. Aveva 86 anni e ne avrebbe compiuti 87 ad agosto.

Si è spento in una clinica di Lugano, dove era ricoverato da tempo. Rimasto vedovo due mesi fa di Annamaria Martinalli, lascia i figli Renato e Antonella e i nipoti Greta, Viola e Guido. Originario di Buglio in Monte in provincia di Sondrio, si era trasferito a Cantù negli anni Cinquanta, all’età di 17 anni.

«Mio padre aveva iniziato prestissimo a lavorare, animato dal tipico spirito imprenditoriale della realtà canturina e brianzola» dice il figlio Renato Pologna. «Aveva aperto all’inizio un’attività, una ditta individuale per la lucidatura dei mobili - prosegue -. Poi aveva proseguito fino a quando agli inizi degli anni Sessanta aveva fondato la Silik a Vighizzolo con altri soci, tra cui il nonno Giuseppe Martinalli, poi l’attuale proprietario Benito Gattei, che in seguito rileverà le sue quote. In quest’ambito si era caratterizzato per la capacità d’innovazione, soprattutto nell’utilizzo dei materiali: la creazione di mobili in stile, servendosi anche di stampi».

L’altra innovazione è rappresentata dall’intuizione che occorreva osare, andare a vendere i mobili non soltanto a Milano e nel resto dell’Italia, ma anche sui mercati esteri. «Da questo punto di vista mio padre Virgilio è stato un autentico pioniere – aggiunge Renato Pologna – Già dai primi anni Sessanta ha potuto sbarcare su mercati come quello statunitense e canadese, quello giapponese e quello australiano».

Nel 1979 un’ulteriore svolta. «Cedute le quote della Silik a Gattei mio padre ha fondato la Oak, dall’inglese “Quercia”, un’azienda che ha puntato a valorizzare appieno le precedenti e innovative esperienze.» spiega Renato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA