Cronaca / Cantù - Mariano
Mercoledì 08 Luglio 2020
Alzate, falso tecnico in azione
Spariti soldi, oro e documenti
Lo sconosciuto si è presentato come addetto dell’acqua. Le indagini della polizia locale
È riuscito a carpire la buona fede della signora, e a portarle via, secondo quanto è stato ricostruito nel quartiere, soldi, oro, persino documenti. Un finto tecnico di Como Acqua. Ma, purtroppo, molto credibile nella sua messinscena: avrebbe infatti mostrato, come riferito poi dall’anziana donna derubata agli agenti della polizia locale, un cartellino della società che gestisce l’approvvigionamento idrico. Un ulteriore reato che si aggiunge al furto. Si tratta di un episodio, avvenuto in via Don Minzoni - una strada laterale alla strada provinciale Como-Bergamo, l’ex statale Briantea, quasi al confine con Anzano - avvenuto in pieno giorno, che rischia di alzare la credibilità immeritata di chi, purtroppo, arriva al campanello di casa sotto mentite spoglie. Con l’intento, in realtà, di derubare chi, soprattutto anziano, può tendere a fidarsi, a causa di storielle che tirano in mezzo la salute delle persone, e possono, come è comprensibile, provocare anche qualche momento di panico. Del resto, il finto cartellino, dovesse essere confermato dagli approfondimenti in corso - ma a questo punto l’unica verifica possibile sul particolare sarebbe quella di cogliere l’autore del furto - in futuro, rischia di aggiungere malfidenza e ingenerare confusione. Perché davvero poi non si saprebbe più di chi fidarsi davvero. Su quanto accaduto, stanno indagando gli agenti della polizia locale Briantea. Come confermato dal comando - coordinato dal comandante Mario Ronchetti - a rapporto, nelle uscite diurne di lunedì, c’è infatti un furto con destrezza commesso da chi, con abilità che nemmeno sarebbero degne di definizione, è riuscito a introdursi in un’abitazione. Ogni dettaglio, in queste ore, è al vaglio degli agenti. Dal comando non si aggiunge molto altro. Non si tratta, purtroppo, del primo finto tecnico dell’acqua che si presenta alla porta. Figura spesso impersonata, perché nel copione vi è la possibilità di far leva su alcuni aspetti cruciali, fingendo, come avvenuto in questi anni nel Canturino, ora un inquinamento nelle falde acquifere, ora un problema alle tubature di casa. Tutto finto. Truffaldine strategie, pur di farsi consegnare contanti e oro magari con la scusa che l’acqua, fintamente avvelenata, possa nuocere a persone e valori. Invece, a nuocere anche alla società, è proprio lui, il truffatore. (Christian Galimberti)
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