Cronaca / Cantù - Mariano
Lunedì 21 Marzo 2016
Architetto ucciso a Carugo, «killer arrestato». Come si è arrivati a lui
La conferenza stampa
Per l’omicidio di Alfio Molteni in manette anche un 27enne di Crotone, accusato di favoreggiamento
Arrestato all’alba di oggi il presunto assassino dell’architetto Alfio Molteni, ucciso sotto casa a Carugo il 14 ottobre scorso, all’età di 58 anni. Si tratta di un italiano, residenti a Cesano Maderno: Michele Crisopulli, di 44 anni (nato a Desio): è accusato di omicidio aggravato, incendio, detenzione e spaccio di droga. In manette, per droga e incendio, anche Stefano Posca di 27 anni (nato a Crotone), residente sempre a Cesano Maderno: avrebbe aiutato Crisopulli a disfarsi dell’auto della vittima, usata per la fuga e bruciata dopo l’omicidio.
La conferenza stampa in Procura a Como.
I carabinieri di Como e del Ros di Roma hanno ricostruito il quadro probatorio attraverso testimonianze, intercettazioni ma soprattutto tramite l’esame di 3.800 ore di filmati di 154 telecamere pubbliche e private in 11 Comuni della zona e di controlli su milioni di record telefonici.
A Crisopulli viene contestato di avere commissionato il furto dell’auto usata per arrivare sul luogo del delitto, di essere presente nella cella telefonica di Carugo al momento dell’agguato e di essersi allontanato con la sua auto, sulla quale sono state trovate tracce di polvere da sparo.
Inoltre Crisopulli avrebbe seguito l’auto rapinata alla vittima, condotta da un complice non identificato, e l’avrebbe bruciata a Paderno Dugnano, dove è stato rilevato il segnale del suo cellulare. La svolta dell’indagine la si è avuta nel dicembre scorso, quando furono arrestati gli autori del furto della Fiat Uno ritrovata a Carugo e usata dagli assassini per arrivare sul luogo del delitto. Furono loro a indicare in Crisopulli colui che aveva ordinato il furto.
Gli interrogativi restano molti, tanto che il procuratore Nicola Piacente e il pm Pasquale Addesso hanno parlato di «tappa importante» dell’indagine ma non certo di una sua conclusione: restano infatti da identificare il complice o i complici che hanno preso parte all’agguato, il mandante o i mandanti del delitto e soprattutto il movente, che secondo gli inquirenti «non sarebbe legato alla droga», ambito di attività di Crisopulli.
Molteni era stato ucciso dopo essere stato vittima di atti intimidatori, contro la casa e il suo studio professionale.
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