Cronaca / Cantù - Mariano
Venerdì 10 Agosto 2018
Arrivati altri 14 carabinieri
Più controlli nel Canturino
Se ne attendono ancora tre: potenziate le stazioni dell’Arma in tutta la zona. Dopo gli organici il prossimo passo è ristrutturare le sedi operative anche con fondi regionali
Il potenziamento di uomini è per le stazioni della Compagnia di Cantù, presenti su un vasto territorio, Canturino e anche oltre, dalla Bassa Comasca, sino alle porte del Comasco. E non è di poco conto. Perché, in tutto, si tratta di ben 17 militari in più. Di questi, già 14 sono entrati in servizio. Gli altri, lo saranno a breve: altri arrivi sono previsti infatti nelle prossime settimane. In buona sostanza, verso settembre.
Tutto questo, in nome della sicurezza. Perché, come riferito dalle cronache e certificato dai dati, il territorio, negli scorsi mesi, è stato interessato da diversi furti. Più qui che a Como, nonostante la minore popolazione. E poi, la criminalità organizzata: la ’ndrangheta che ha provato ad allungare i tentacoli sulla movida. A cui proprio i Carabinieri hanno assestato un duro colpo.
Soltanto sulla stazione cittadina di via Manzoni, lo stesso indirizzo del comando della Compagnia di Cantù, i militari in più sono ben 5. Di questi, 4 sono già entrati in servizio. Il quinto lo sarà prossimamente: questione di settimane. Ma anche la tenenza di Mariano, la seconda città per numero di abitanti su cui ha competenza la Compagnia di Cantù, è interessata dall’arrivo di altri 2 militari.
E poi, le altre stazioni. In tutto, altri 10 carabinieri. Perché Compagnia di Cantù significa anche Cermenate, Turate, Lomazzo, Lurago d’Erba, Lurate Caccivio, Mozzate, Fino Mornasco, Appiano Gentile.
Ma se il primo passo, significativo, è l’investimento in termini di forze, a breve, come caldeggiato dai Comuni che hanno come riferimento la stazione di Cantù, potrebbero arrivare soddisfazioni anche per la ristrutturazione della caserma di via Manzoni. Il preventivo riferisce che si tratta di un intervento da 400mila euro, per i quali il Comune ha chiesto la metà del totale, 200mila euro, alla Regione Lombardia.
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