Bizzozero e il caso bond
«Sono soltanto virtuali
e quindi mai dei falsi»

Il patron del Lecco si difende dalle notizie che coinvolgono anche l’ex sindaco di Como Bruni. «Scadono nel 2049 e la legge consente di collocarli»

«Il ruolo di Stefano Bruni? Marginale e defilato. Si è limitato a fare da raccordo tra le parti per una compravendita di obbligazioni Jp Morgan assolutamente reali». A parlare è l’avvocato Giuseppe Sassi, legale dell’ex sindaco di Como, indagato a Milano nell’ambito di un’inchiesta potenzialmente esplosiva. Non già per Bruni, quanto piuttosto per il mondo finanziario e bancario nel suo complesso.

La vicenda riguarda tre differenti casi di bancarotta su cui la Procura di Milano sta indagando. Uno di questi riporta a una società il cui capitale era garantito dai titoli mediati dall’ex sindaco. Il quale, per quella mediazione, aveva incassato una parcella di 170mila euro, guadagnati dopo avere messo in contatto il presidente del Lecco Calcio Daniele Bizzozero con i manager della Mazal Global Solution, agenzia privata di riscossione tributi per conto della pubblica amministrazione, che acquistò 18 milioni di euro in bond della Jp Morgan.

«I bond di cui si parla - precisa l’avvocato Sassi - sono titoli digitali, che circolano solo su circuito bancario. Le operazioni di trasferimento vengono effettuate soltanto da banca a banca e dietro il controllo delle banche stesse».

Titoli, insomma, garantiti dal sistema. «Non possono essere falsi semplicemente perché non esistono, sono virtuali - dice Bizzozero -. Esiste un monte titoli, questo sì, possono essere quotati o non quotati, si comprano e si vendono. E fino a prova contraria c’è una legge che consente di agire in questo modo: di farli valutare e di collocarli in conto capitale. Le basti sapere che addirittura i tribunali li accettano a titolo di garanzia. I miei scadevano nel 2022 e che la loro scadenza è stata prorogata al 2049».

© RIPRODUZIONE RISERVATA