Cantù, addio alla prof Lietti
Per vent’anni al “De Amicis”

Ha insegnato ragioneria fino al 1983. Era stata a sua volta studentessa del collegio dove ha conosciuto il marito

Una donna moderna, intelligente, all’avanguardia, laureata in Economia e Commercio all’Università Cattolica di Milano e brillante corsista in master di specializzazione alla Bocconi, punti di forza che le hanno permesso di essere una delle più amate e apprezzate professoresse del collegio arcivescovile “Edmondo De Amicis” di Cantù. All’età di 82 anni è mancata Rosalba Lietti, tra l’inizio degli anni Sessanta e il 1983 è stata insegnante di ragioneria al collegio. Per vent’anni ha visto crescere moltissimi ragazzi che ha seguito come fosse la loro madre. «Ha sempre avuto un particolare occhio di riguardo per i ragazzi in difficoltà – ne traccia un commosso ritratto il marito Michele Porro nel 1965 – Quelli fortunati erano tutelati dalle famiglie facoltose, lei si prodigava per i più deboli, li affiancava, li seguiva nell’insegnamento e nella didattica». Prima ancora Rosalba era stata a sua volta una brillante studentessa del collegio. «La conobbi proprio lì – prosegue il marito – Nella scuola Rosalba era molto apprezzata: Lietti era la migliore di tutto l’istituto con i suoi voti 9 e 10». Al collegio Rosalba c’è rimasta sino al 1983, quando ha lasciato l’insegnamento per la famiglia, voleva crescere i tre splendidi figli Luigi, Laura e Silvia, e seguire l’impresa di famiglia, sino al 2013 insieme al marito ha gestito l’agenzia “Giovi Viaggi” a Lentate sul Seveso lungo al Nazionale dei Giovi. La morte è sopraggiunta a inizio giugno. «Era ricoverata all’ospedale San Gerardo di Monza – racconta la figlia minore Silvia – Purtroppo ha contratto un’infezione e nell’arco di 10 giorni le abbiamo dovuto dire addio». Rosalba oltre ai tre figli lascia l’adorata nipotina Sveva, di 7 anni, e un genero molto speciale, Paolo Sormani. «Mio marito è stato suo allievo al collegio arcivescovile di Cantù – conclude Silvia – Noi non ci siamo conosciuti attraverso mia mamma, ma in un altro contesto e poi ho scoperto con piacere che era stato suo studente».

(Cristina Marzorati)

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