Cantù, agli sfrattati
le case tolte alla mafia

Ci sono altri due appartamenti disponibili oltre all’ex dimora del custode delle elementari : si tratta di unità immobiliari che sono state sequestrate alle cosche in via Uberto da Canturio e via Romagna

Il primo appartamento ospiterà una famiglia che si trovi ad affrontare un’emergenza abitativa già dall’autunno. Poi potranno arrivarne altri due. Una nuova opportunità per i tanti, troppi canturini che a causa della crisi si trovano a non avere più un tetto sulla testa. Opportunità che dà una nuova vita ai beni confiscati alla malavita organizzata.

Nelle scorse settimane l’amministrazione ha approvato lo schema di convenzione tra il Comune di Cantù e l’Associazione Gruppo Appartamento per la realizzazione del «Progetto Abitare social», finalizzato all’inserimento di soggetti in condizione di difficoltà abitativa in un appartamento di proprietà comunale concesso in comodato d’uso gratuito all’associazione. Appartamento in via Pontida, ex dimora del custode delle scuole elementari, dove potranno venire accolte per periodi di tempo determinato persone in difficoltà.

Stando a questa convenzione, che regola la gestione del progetto, in ciascun appartamento potranno essere accolte persone in situazione di fragilità abitativa residenti nel Comune di Cantù, dopo la segnalazione da parte dei Servizi Sociali.

Persone che dovranno siglare un patto di accoglienza, che dopo due mesi vedrà una prima verifica del percorso attuato per recuperare la propria autonomia, e a seguire altre calendarizzate secondo le esigenze. La famiglia o la persona può restare nell’abitazione solidale sino a 18 mesi, con possibilità di proroga di altri 18.

Ma non è l’unico fronte disponibile. «Oggi (ieri per chi legge) in giunta – conferma il vicesindaco Francesco Pavesi – abbiamo proceduto con la presa d’atto dell’assegnazione al Comune di Cantù di un appartamento in via Uberto da Canturio da parte dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata».

E poi c’è un terzo appartamento, in via Romagna, in merito al quale il Comune ha manifestato interesse all’acquisizione e se altri soggetti non si faranno avanti entrerà nelle disponibilità del Comune.

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