Cantù, bimba morta nell’incidente
Sotto accusa anche i genitori

Chiusa l’inchiesta sullo scontro di Vighizzolo, avviso al padre e alla madre di Aurora. Rischia di finire davanti al giudice pure l’uomo che guidava in stato di ebbrezza l’altra auto

Sono tre le persone che rischiano di dover rispondere davanti a un giudice dell’omicidio colposo della piccola Aurora Sigi, la bimba di neppure due anni morta nel maggio scorso nel frontale tra la Y10 guidata dal suo papà e la Skoda Fabia con al volante Fabio Pozzoli, l’operaio canturino di 34 anni che venne arrestato subito dopo l’incidente dai carabinieri perché trovato con un tasso d’alcol nel sangue superiore al consentito. Tra loro, sotto accusa, anche i genitori della bimba.

La Procura di Como ha formalmente chiuso l’inchiesta sull’incidente avvenuto in viale Italia, a Vighizzolo, poco prima della mezzanotte tra il 2 e il 3 maggio scorso. Quella sera la Skoda Fabia di Pozzoli, che procedeva verso Cantù, ha svoltato a sinistra in via Rossini, tagliando la strada alla Lancia Y guidata da Manuel Sigi che arrivava in senso opposto, a bordo della quale la bimba si trovava sul sedile del passeggero, in braccio alla mamma Vanessa Cunio di 26 anni.

Aurora era morta praticamente sul colpo. Fabio Pozzoli era stato arrestato praticamente subito dai carabinieri di Cantù, dopo che avevano riscontrato a suo carico un tasso alcolemico pari a 1,38 milligrammi per litro di sangue, quasi tre volte rispetto al limite di legge che è di 0,5.

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