Cantù, buone notizie per bar e ristoranti
Suolo pubblico gratuito fino a settembre

Il Comune va oltre il decreto: sarà anche possibile creare o ampliare gli spazi all’aperto. Ossigeno in vista della riapertura dal 26, con obbligo di servizio al tavolo e solo su aree esterne. Bolla (Confcommercio): «Bene a livello locale. A livello nazionale però serve l’apertura fino a mezzanotte»

La scelta politica: favorire bar e ristoranti per le riaperture che, dal 26 settembre, permetteranno, ma soltanto all’aperto, il servizio al tavolo. Chi non ha uno spazio esterno, potrà chiedere in prestito al Comune una qualsiasi area pubblica, come ad esempio un parcheggio, purché non vi siano intralci alla sicurezza, alla circolazione o al buon senso.

E, a prescindere da quel che deciderà il Governo, sin d’ora, al di là di come andrà con i futuri decreti legge, il Comune ha deciso che la tassa d’occupazione del suolo pubblico permanente, fino alla fine di settembre, a Cantù non si pagherà.

La nota di sindaco e vicesindaco

«In previsione della probabile apertura di bar e ristoranti il 26 aprile - si legge nella nota firmata dal sindaco Alice Galbiati e dal vicesindaco e assessore alle attività economiche Giuseppe Molteni - con obbligo di servizio al tavolo e solo su aree esterne, sarà possibile ampliare la propria zona di fruizione del suolo pubblico o, nel caso in cui l’esercizio non ne fosse dotato, di dotare la propria attività di uno sbocco all’aperto, facendone richiesta in Comune e valutando la fattibilità dell’operazione, nel rispetto delle misure di sicurezza e dell’altrui proprietà. L’Amministrazione comunale ripropone, quindi, anche per l’annualità 2021, la possibilità di ampliamento degli spazi esterni di bar e ristoranti e la gratuità dell’occupazione del suolo pubblico sino alla fine di settembre», si afferma.

«Siamo consapevoli dei grandi sforzi compiuti dagli imprenditori canturini e, in particolare, dai ristoratori - spiega il vicesindaco e assessore alle attività economiche Giuseppe Molteni - Da oltre un anno, l’intera categoria è piegata dalle restrittive norme anticontagio Covid-19. Con gli uffici competenti ci stiamo già muovendo per riproporre, quindi, le misure economiche che già nello scorso 2020 abbiamo attuato in loro favore. Incrementando la superficie esterna occupata dal locale, sarà possibile ammortizzare almeno in parte la perdita di posti, e quindi di incassi, dovuta all’obbligo di servizio all’aperto».

Come ribadisce il Comune: fino al 30 settembre sarà sospesa l’occupazione del suolo pubblico, anche laddove il nuovo decreto legge non contempli la possibilità.

Molteni: «Dare ossigeno»

Il fine: «Dare ossigeno alle attività con problemi di liquidità a seguito dello stop produttivo decretato per contenere la diffusione del virus Covid-19 - aggiunge Molteni - L’anno scorso l’avevamo fatto per il contingentamento, quest’anno per dare uno spazio all’aperto a chi non ne è provvisto. Tutto quello che possiamo fare lo facciamo, a prescindere dalle scelte del Governo, ora aspettiamo le domande».

Da Confcommercio Como, attraverso il referente cittadino Alessandro Bolla, si esprime soddisfazione a livello locale e si spinge per ottenere qualcosa di più da Roma. «Bene che il Comune dia questa possibilità - dice - a livello nazionale si dovrebbe però estendere la possibilità di restare aperti almeno fino a mezzanotte: chiudere alle 22 è troppo penalizzante».

Christian Galimberti

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